Mica sono tutte uguali: come distinguere le meduse e l’errore da non fare mai

Non tutte le meduse sono uguali: come distinguerle e cosa non andrebbe mai commesso in loro presenza.

Nell’immensità azzurra che bagna le nostre coste, un incontro può trasformarsi in un’esperienza indimenticabile o in un ricordo doloroso: quello con le meduse.

medusa in mare
Mica sono tutte uguali: come distinguere le meduse e l’errore da non fare mai (liberodiscrivere.it)

Questi esseri gelatinosi, che fluttuano con grazia nelle acque, nascondono spesso un lato meno affascinante, soprattutto quando si tratta di specie velenose.

La loro presenza nei mari italiani è un fenomeno in crescita, alimentato da cambiamenti climatici e alterazioni degli ecosistemi marini. Tra le onde, si celano specie come la Pelagia noctiluca, la Carybdea marsupialis e la temuta Physalia physalis, meglio conosciuta come caravella portoghese.

Queste creature, pur essendo un elemento naturale di incredibile bellezza, rappresentano un rischio per bagnanti e amanti del mare.

Ma come possiamo distinguere le meduse innocue da quelle che rappresentano un pericolo per la nostra salute? La conoscenza è l’arma più potente a nostra disposizione per navigare sicuri nelle acque che amiamo.

I tratti distintivi delle meduse pericolose

La comprensione delle caratteristiche distintive delle meduse velenose è fondamentale per evitare incontri spiacevoli.

La Pelagia noctiluca, ad esempio, si distingue per il suo aspetto semisferico e trasparente, con sfumature che vanno dal rosa al violaceo, e per i suoi lunghi tentacoli urticanti.

Questa specie, nonostante la sua indubbia bellezza, può causare irritazioni cutanee molto dolorose. Allo stesso modo, la Carybdea marsupialis, pur essendo di dimensioni ridotte, nasconde un potenziale urticante notevole, capace di provocare sintomi intensi e, in rari casi, complicazioni che necessitano di intervento medico.

La caravella portoghese, sebbene meno frequente nel Mediterraneo, è facilmente riconoscibile per la sua vescica natatoria blu-violacea e per i tentacoli che possono estendersi per oltre 10 metri. Il contatto con questi ultimi può causare ustioni estremamente dolorose, rendendo questa specie una delle più temute dai bagnanti.

meduse
I tratti distintivi delle meduse pericolose – liberodiscrivere.it

Non tutte le meduse rappresentano un pericolo per l’uomo. Alcune, come il polmone di mare (Rhizostoma pulmo), sono quasi completamente innocue. Questa specie, una delle più grandi presenti nei nostri mari, può raggiungere dimensioni notevoli ma la sua puntura, se presente, provoca al massimo un leggero fastidio.

Altre meduse, come la cassiopea mediterranea (Cotylorhiza tuberculata), sono facilmente riconoscibili per le loro caratteristiche fisiche distintive e rappresentano un rischio minimo per l’uomo.

Tuttavia, indipendentemente dalla loro pericolosità, è sempre consigliabile non toccare nessuna medusa. Oltre ai potenziali rischi per la salute, è importante ricordare che questi organismi marini sono parte integrante dell’ecosistema e come tali meritano rispetto e protezione.

La prudenza è la migliore politica quando si tratta di interagire con le meduse. Se ne avvistiamo una mentre nuotiamo, la regola d’oro è mantenere la calma e allontanarsi senza provocare agitazione nell’acqua, che potrebbe attirare l’attenzione dell’animale. In caso di contatto, è importante non strofinare la zona colpita e risciacquare con acqua di mare, evitando l’acqua dolce che potrebbe attivare ulteriormente le nematocisti, le cellule urticanti delle meduse. La rimozione di eventuali frammenti di tentacoli deve essere effettuata con cautela, preferibilmente con pinzette, e l’applicazione di impacchi freddi può aiutare a lenire il dolore.

 

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