L’estate è foriera di viaggi in auto e spostamenti verso località balneari attraverso autostrade e superstrade, il che espone al rischio autovelox: come fare ad evitare che una semplice svista si tramuti in una multa.
Con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento degli spostamenti per i viaggi di piacere, si intensifica anche il rischio di incappare in fastidiose multe per eccesso di velocità. Le strade italiane, dalle statali alle provinciali fino alle extraurbane, sono infatti costellate da autovelox pronti a rilevare ogni superamento dei limiti imposti.

La tecnologia viene in soccorso degli automobilisti attraverso lo sviluppo di applicazioni satellitari che segnalano in anticipo la presenza di questi dispositivi. Grazie al contributo delle community online e all’uso dei dati GPS, è possibile ricevere notifiche in tempo reale sulla posizione degli autovelox fissi e mobili lungo il proprio percorso.
Multe autovelox: soluzioni legali e restrizioni, cosa dice la legge in Italia
Tra le soluzioni più note figura Google Maps che, con un’icona arancione specifica introdotta anche nel nostro Paese, avvisa della presenza degli autovelox. Tuttavia, questa app presenta alcune limitazioni come una copertura parziale e aggiornamenti non sempre immediati. Inoltre, la funzione tende a segnalare principalmente gli autovelox fissi mentre può tralasciare quelli mobili impiegati dalla polizia stradale.

Le restrizioni legali rappresentano un altro ostacolo nell’affinamento delle funzionalità legate agli autovelox su piattaforme come Google Maps. Paesi come Francia e Svizzera vietano esplicitamente la segnalazione anticipata dei dispositivi mobili; una normativa che ha indotto cautela anche nelle aree dove le regolamentazioni sono meno severe o ambigue.
Nonostante ciò, in Italia l’avviso sugli autovelox tramite app o navigatori satellitari non è proibito dal Codice della Strada. Anzi, secondo l’articolo 142 comma 6-bis del Codice stesso, sia gli apparecchi fissi sia quelli mobili devono essere adeguatamente preannunciati attraverso cartelli stradali. Di conseguenza le informazioni fornite dalle applicazioni rafforzano una prassi già prevista dalla legge.
È bene ricordare che l’utilizzo di jammer o altri dispositivi volti a interferire con i sistemi di controllo della velocità è severamente vietato dall’articolo 45 del Codice della Strada italiano.
Sul fronte dell’omologazione degli autovelox si registra un dibattito acceso: recentemente la Corte di Cassazione ha stabilito che le multe elevate da apparecchi “approvati” ma non “omologati” possono essere annullate. Questa decisione ha innescato un processo complesso volto all’omologazione universale dei dispositivi esistenti sul territorio nazionale.
Le alternative a Google Maps
Per quanto riguarda le alternative disponibili agli automobilisti attenti alla propria velocità ed al portafoglio ci sono diverse app gratuite o a pagamento come TomTom AmiGO, Waze (di proprietà di Google), Coyote e Radarbot; quest’ultima offre persino notifiche vocali sui limitatori presenti lungo il tragitto oltre agli autovelox stessi. Apple Mappe ed Sygic Navigatore GPS rappresentano altre opzioni valide per chi cerca informazioni affidabili sugli apparecchi fissi e mobili durante i propri spostamenti.
Sebbene gli strumenti tecnologici offrano un valido supporto nella prevenzione delle multe, il metodo più sicuro ed efficace per evitare spiacevoli sorprese rimane quello del rispetto scrupoloso dei limiti di velocità impostati sulle varie arterie stradali italiane ed una guida consapevole volta alla sicurezza propria e degli altri utenti della strada.