Gianfranco Fracassi nasce a Genova il 6 giugno 1928, da Piero Fracassi, lombardo, imprenditore nel legname e da Caterina Sant Just di Teulada, nobildonna di origine sarda, terzo di cinque figli. Trascorre l’infanzia sotto il fascismo e l’adolescenza durante la seconda guerra mondiale. La famiglia sfolla a Villa Giulini a Lazzago, vicino a Como, ospiti del padre del primo marito di sua mamma, morto ventitreenne nella prima guerra mondiale. Dopo il liceo al Vittorino Da Feltre, nel 1948 si iscrive all’università, evidentemente senza alcuna motivazione, prima farmacia, che frequenta per un anno senza dare esami, poi a giurisprudenza dove darà tre esami in due anni. Parte quindi per militare nell’agosto del 1950. Trascorre i primi mesi al CAR di Modena, ma riesce a farsi trasferire a Venezia come dattilografo presso il Comando. Del periodo a militare sono i suoi primi dipinti maturi. Nelle lettere alla fidanzata Giulia racconta di passare molto del tempo libero a dipingere, di una discussione su Picasso, di visite a mostre e gallerie d’arte, dell’acquisto di un libro su Modigliani. Al ritorno da militare viene impiegato nella ditta Gardino di Genova Sampierdarena, che commercia legnami, dove resterà per tutta la vita lavorativa, dalla quale peraltro si ritirerà precocemente a 54 anni. Nel 1957, dopo 10 anni di fidanzamento, su insistenza del suocero, sposa Giulia Trivero, con la quale avrà tre figli, Alessandro (1958), Emanuela (1961), Gabriella (1966). Ha un carattere apparentemente e pubblicamente brillante e spiritoso, che diventa spesso ombroso e riservato in famiglia. Ama le donne, il fumo, il cibo e, senza esagerare, l’azzardo (prima è la Sisal, dopo sarà la Borsa). È molto sedentario, ma certamente dotato di moltissima fantasia. Raccontava i luoghi come se ci fosse stato; alla domanda se c’era andato rispondeva, no ma l’ho visto in cartolina.
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