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Elio Carletti

Elio Carletti è nato a Verona nel 1946. 
Fin da fanciullo, per un’esperienza personale che l’ha caratterizzato, il suo principale interesse di ricerca è stato la concezione unitaria del Tutto, dell’Uno e la ricerca del suo senso, significato, linguaggio e progetto.
Per dare risposta alle sue domande, il processo della vita l’ha condotto per tante vie, partendo dalle tradizioni mistiche occidentali e orientali, quindi alle correnti filosofiche e ai principali pensatori che avevano riflettuto su tali specifiche tematiche, sino arrivare alle varie tradizioni ermetiche e alchimiche e, tutto ciò, senza mai abbandonare gli aspetti sperimentali, sempre più unificanti, che arrivavano dai vari campi della scienza. 
Dall’89 al 93 collabora con vari scritti per la rivista Kemi-Hathor, specializzata in simbolismo ermetico e alchimico.
Nel 1995, entra in contatto con Silvia Montefoschi. Incontro, come egli testimonierà, che gli permetterà di passare da una visione unitaria a una “logica unitaria”, vero e proprio salto riflessivo capace di mettere ordine alle varie esperienze acquisite lungo il corso della sua vita oltre cogliere come tutte le forme inorganiche e organiche sino all’essere umano, non siano che momenti di un processo unitario, collegando così, di fatto, l’individuale con il processo universale.
Grazie all’approdo alla logica unitaria, l’autore pubblicherà nel 2002: Dialogo d’Amore (l’Odissea del Pensiero), edito dalle Edizioni Cenacolo Umanistico Adytum di Trento, nel quale le problematiche poste dal divenire evolutivo sono affrontate da cinque personaggi provenienti, rispettivamente, dal campo della fisica, della biologia, della psiconeurologia, della filosofia e della teologia, convocati dal Consiglio Direttivo dell’“Unione Mondale degli Stati” nell’ipotetico 15 marzo 2049.
Attraverso il loro dialogo serrato, l’autore apre una finestra sul progetto divino, permettendo al lettore di guardare oltre quel velo che avvolge la realtà.
Nel 2006, sarà la volta del testo: Oltre l’Essere, sempre edito dalle Edizioni Cenacolo, grazie al quale l’autore, attraverso il dialogo con l’amico Simone, mostra come il livello della coscienza individuale ed egoriferita, livello che caratterizza l’umanità sin dai suoi primordi sino agli attuali giorni, abbia permeato anche gli ambiti della ricerca spirituale, comprese tutte le fratellanze iniziatiche di ogni tempo e luogo, arrivando a individuare, come soluzione primaria al superamento di tale livello di coscienza, il recupero dell’altra natura che ogni essere umano porta in sé e quindi il femminile nell’uomo e il maschile nella donna, integrando pertanto le due nature che lo sostanziano.
Il testo termina, quindi, con questa nuova grande tematica e cioè con il recupero del femminile e della donna, a pieno titolo soggetto sociale quanto l’uomo.
Con L’uomo nuovo e l’Amore nuovo, l’autore tira, in pratica, le somme dei suoi percorsi, mostrando come ogni via sia stata importante e propedeutica per l’ulteriore cammino che lo aspettava. Visioni che s’integravano vicendevolmente, allargando sempre più l’orizzonte visivo e la percezione netta di un movimento unitario, pur frazionato in un’infinità di forme.
Questi ricordi, oltre che sulle esperienze conseguite, comprendono sensibili tratti su personaggi e compagni di percorso che l’autore ha frequentato, sino all’incontro con Silvia Montefoschi.
Dalla Parte II, il testo s’incentrerà sulla “logica unitaria” e tratterà della soluzione dei tre quesiti di fondo che l’autore aveva sempre portato con sé e cioè:
  1. L’unità del Tutto;
  2. Il perché della manifestazione dell’Uno - Tutto;
  3. Il ruolo che l’Amore svolgeva in seno al cosmo.
Il testo chiude una specie di trilogia perché, oltre ripercorrere quanto già espresso nei primi due testi, riprende da dove questi terminavano e, quindi, sviluppando la grande tematica del femminile e mostrando come il suo recupero e la sua integrazione a livello sia individuale che sociale fosse la condizione indispensabile sia per il superamento dell’attuale livello di coscienza individuale sia per la ripresa di quei tentativi di coscienza transpersonale emersi, in lontani tempi passati, con la coscienza cristica e la successiva coscienza giovannea.
Di questa nuova consapevolezza l’autore descriverà sia la sua, pur minima, esperienza diretta sia, in particolare, le testimonianze, ben più complete ed esaustive, lasciate da Silvia Montefoschi lungo il percorso della sua vita. 
L’Uomo muovo e l’Amore nuovo è un invito alle generazioni presenti e future a sollevare lo sguardo oltre il loro ristretto campo individuale ed egoriferito e cogliere l’unità che ci accomuna e ci rende viaggiatori solidali. Salto riflessivo che permetterà la presa di coscienza della nostra vera natura e di quanto ogni essere sia attore primo dello stesso divenire universale. 
Questa nuova consapevolezza non sarà fine a se stessa ma permetterà l’esplosione di proprietà emergenti, capaci, rivoluzionando il nostro modo di guardare alla vita, al cosmo e al nostro esserci nel mondo, di far evolvere gli stessi sistemi sociali, economici e politici esistenti verso forme inaspettate di unità di altissimo valore evolutivo per l’umanità tutta. 

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