Orazio Claveri è nato a Vado Ligure in Provincia di Savona il 15 maggio 1951, frequenta l’Istituto per Geometri Paolo Boselli di Savona dove si Diploma.
Dopo il Servizio Militare trova occupazione presso il Comune di Ceriale, dove lavora fino il 30 giugno 2011.
Nel 1974 si sposa con Katia, e nel 1987 adottano Marco, il loro unico figlio.
La sua maggiore passione si rileva nella Poesia dove riesce a tramutare in parole e versi tutto ciò che lo circonda, ogni piccola emozione che dalla vita raccoglie, le sue Poesie sono attimi di vita quotidiana, riflessioni di un vissuto profondo ed intenso, che hanno la forza di catturare il reale a cui è difficile spesso dare voce.
La sua poetica semplice e lineare traduce stati d’animo, pensieri, il cammino costante della vita nel suo splendore, con gemme d’amore, di valori forti e veri e, a volte, incidendo quel ramo di profondità, fino a scavare questa società in cui viviamo e incidere sui mali sociali, problemi che ci investono per la crudeltà del genere umano.
Dalla letture dei suoi Versi ad oggi pubblicati nelle Raccolte Sesto Senso – La Settima Corda – L’Ottavo giorno – Dai Ricordi all’Amata Poesie – Intime Riflessioni e la più recente Al Mondo per Amore, se ne deduce che anche nella loro semplicità strutturale ed espositiva, non c’è un solo tema dell’esistenza umana che non venga trattato e analizzato, poeticamente da Orazio Claveri, quasi a ricordare le parole di uno dei massimi Poeti di ogni tempo: Jorge Luis Borges, il quale affermava che “Non esistono poesie semplici in quanto anche una sola parola scaturita dalla mente e dal cuore dell’uomo postula l’Universo”.
Nella chiusura alla Prefazione di una delle sue Raccolte del Poeta e Critico Raimondo Venturiello si legge in conclusione “... in merito al tratto saliente della propensione introspettiva che caratterizza la silloge dell’Autore: si può senz’altro affermare che le sue liriche sono la dimostrazione in versi del “teorema” enunciato da Marco Aurelio nei suoi “Ricordi”, cioè che <<Da oggi in poi chiunque deve ricordare che c’è un piccolo podere, una piccola villa di campagna, pronto rifugio al tuo dolore; podere e villa hanno un nome: interiorità tua>>.
Il Prof. Nicolangelo D’Acunto alla Prefazione di un’altra Raccolta in conclusione scrive: “C’è dunque un residuo che resta nascosto anche a chi legga questi versi, sebbene proprio nella parola scritta Claveri abbia da anni trovato una sua dimensione, che prima di tutto è essenziale. Della sua Poesia non parla mai e ogni suo libro è una sorpresa. La sua è una scelta coraggiosa in un mondo di volontari mutismi e chiacchiere irrefrenabili, gli uni e le altre a loro modo inutili. Mettere a nudo la propria interiorità è, allora, un atto di coraggio. A scegliere di mostrare agli altri, inchiodato a parole scritte, il fluire incessante della propria esperienza del mondo ci vuole proprio coraggio. Pochi accettano la sfida e dobbiamo ringraziarli perché ci ricordano, a modo loro, le domande ultime dell’esistenza.”
In chiusura del descrivere la Poesia di Orazio Claveri si riporta ciò che è il suo pensiero di leggere ed interpretare la Poesia in generale e la sua in particolare “Nelle Poesie necessariamente sono più le cose non dette di quelle dette; spesso solamente chi conosce il Poeta intuisce quale sia il riferimento e quindi il contenuto di un verso; pochi altri sanno leggere le cose non dette ed alcuni ci mettono del loro finendo per cambiarne completamente il senso; non parliamo poi di chi non riesce a capire neppure quelle che sono le cose dette esplicitamente. La soddisfazione più grande è quella in cui il lettore riesce ad intravvedere, ad immedesimarsi, a fare coincidere un fatto oppure un evento oppure ancora una particolare situazione della sua vita; solo allora la ricorderà a lungo, forse non la dimenticherà mai più.”
Orazio Claveri si cimenta per la prima volta con un Romanzo, pubblicato nell’anno 2016, dal Titolo “La Porta del Cielo”, Romanzo pubblicato contestualmente alla Raccolta di Poesie “Intime Riflessioni”, in tale circostanza alla fine della Introduzione del prof. Nicolangelo D’Acunto si legge: “Il romanzo per tradizione è legato all’amore (all’amare dei latini), nel quale talvolta è difficile separare la soddisfazione di sé dalla purezza del sentimento. In queste pagine, invece, la qualità delle relazioni è determinata dalla ricerca costante ed esclusiva del bene dell’altro. Una favola bella: con la sua bella, molto concreta ed attualissima, morale.”.
eMail: orazioclaveri@alice.it