ore 23.36 notte bianca :
in vapori di zolfo e pensieri sbandati
– i documentari si girano di giorno –
tornerò domani dopo una notte insonn-i-fera.
Sei affacciata sulla stessa luna ,sulla stessa notte
- non è romantico il vecchio tram delle 23 e 40 vuoto -.
Desiderio impossibile divorare i sassi e diventare materia,
cava di magma, centro della terra,
di lune inghiottite e poi vomitate bianche slavate
beffarde lumacose stranite rigate
di rimmel che cola, col(a)zione, che cosa c’entra,
c’entra che le parole sono lune e stelle
che si accendono e spengono
e sono fatti miei.
E perché te li vengo a dire stanotte
proprio qui e proprio adesso
e tu che cosa hai fatto per dover reggere il giuoco con la “u” apposita-mente ?.
So che mi giuri che non è vero,anzi che è la verità,
la verità non mente.
La luna è alta,sola asso-luna-ta-mente-sola.
Per inciso ho saputo che il popolo dei lombrichi
deve eleggere il suo re,così è da secoli,
nelle notti di luna piena.
E’ stato così brutto il tempo in questo inverno interminabile,
il vecchio re è morto dall’estate scorsa.
Non disturbiamo il voto.
E ora dovrei commuovermi per queste sciabolate sghembe?!?
La porta dietro la mia porta è aperta,
il vento dei pensieri retrò è sibilante
e mi trascina via lasciandomi seduto con la mia faccia spenta
a guardare il monitor.
Lasciami tornare alle mie lune
alle mie malinconiche parole
alle dolciastre
applicazioni di cataplasmi
per cuori sofferenti
e menti!
(me lo sono detto sottovoce con voce però chiara ma fra parentesi)
Lasciami il profumo della mano
e la carezza dei capelli
sulla spalla
meno di un attimo
Lasciami pensare alle parole
che cadevano lente una dopo l’altra
come gocce di miele d’acacia
Lasciami con lo sbattere della portiera
e il ciao di questa sera
Non lasciarmi
anche se non ti ho mai avuta
non ti ho mai cercata
se sono qui
non è per colpa tua
è così.