Il rifiuto di una terra
spinge Sefarad a un’altra terra.
Prima, a confondere le tracce,
a scomparire,
sfrega il suolo, Sefarad.
Del suo passaggio non vuol lasciare impronta.
Ingenua Sefarad!
Sarà il tempo a cancellarne l’orme.
Lontana dalle tentazioni umane,
coperto capo e volto ,
s’infila in un deserto, Se farad,
per carpire ai nomadi il segreto della vita:
uomini nudi ricevono energia dal sole,
donne in stoffe soprapposte guardano alla luna,
bambini giocano senza chiedersi il perché.
Appare chiaro il panorama a Se farad.
Chiusa la tenda,
in pace con la luna,
si veste dei suoi mille amori, Sefarad.