Scendono note
velocissime
giù per la gola nel giardino
dell’anima,
arso deserto
di infinito pallido
come un azzurro liso
un sogno mistico,
c’è la notte là fuori
larga stellata tremula
vaga di irreale freschezza d’occhi,
trasognata inquietudine,
dolcezza amara al fondo del bicchiere
smarrita e semplice,
il mondo impazzito
lacera e uccide l’amore
e la sua immagine,
l’illusione
il nulla illumina,
eppure ci sei tu
che credi e speri
nel tuo diritto a vivere,
la dolcezza di due occhi semplici,
l’appassionato sentire,
una sete d’amore senza limiti,
senza ipocrite malinconie,
distuttive,inutili.
Amore,
nella notte che verrà,
amore mio, perdonami.