Le parole che scrivo
l’ho tenute per anni
serrate dentro di me,
come emozioni,slanci
inquietudini, paure
palpiti, incertezze.
Non trovavo i modi
per dirle,
non avevo, non ho
"una stanza tutta per me"
dove sostare ad ascoltarmi.
Me le portavo nel cuore
pesanti a volte
come un bambino
che deve nascere,
cercando con esse
la chiave per aprirmi,
per comunicare.
Oggi le esprimo
fuggendo l’ambiguità,
gli oscuri ermetismi,
le acrobazie verbali.
Le scrivo perché
amo la vita
la sua sacralità,
la sua unicità:
non oso chiamarle poesie,
sono parole,parole per amore.