24 novembre 1963
Ieri, padre, stavi sul ponte di comando,
adesso sbarchi dalla motonave bianca
trasportato a braccia da uomini di mare.
Il bastimento, terminata la sua corsa,
inizia il sacro rito dell’approdo.
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10 luglio 1987
Marisa sorrideva, cantava, cucinava,
respirava male ma non si arrendeva,
era una calamita, nessuno la ignorava,
non i bambini che l’adoravano,
non i diversi che toccavano il suo amore.
Troppo breve è stata la sua vita,
troppo piena di spine,
di accortezze per gli altri.
Offriva sé stessa, nessuno si offriva per lei,
e il suo tronco stanco scricchiolava.
Al funerale tanta gente,
scolaresche venute da lontano,
amici di una vita, parenti, conoscenti.
Odore di fiori nella chiesa, odore di morte .
Guardavo la bara evitando di pensarla dentro.
Non c’era più.
Se n’era andata, senza salutare, passando
dal caldo afoso al freddo gelido del mare
e della morte in una domenica di luglio.
(2001)