La sera è quella in cui tu mi sorridi
tra ombre lunghe proiettate sul mare,
mare che dorme libero e sornione
tra profumi di alghe e di petrolio.
La superficie si abbruna e si nasconde,
lascia solo una traccia di pensiero.
Forse fa freddo qui sotto le stelle,
forse è il vento che canta la sua storia,
la filosofia della vita, il suo mistero.
E tu mi offri gli occhi in un sorriso
e non sai che io penso oltre il tuo viso:
presuntuoso barbaglio di luce,
orgogliosa risacca, testarda litania,
dolcezza e ira sul frangere dell’onda,
sale che brucia in sete di poesia
- tu mi guardi stranita -
- no, non mi comprendi -
anima mia, conchiglia, mio riparo,
mastico sabbia, sabbia dolceamara,
sento l’abisso che mi porta via.