Ho svegliato le viole
per farmi raccontare
i tuoi occhi
che mi offrono
girasoli da accogliere
in abbraccio di luce
e papaveri rossi
da accarezzare
in soffio di vento
a liberare
il rosario dei giorni
in immobile attesa
di zèffiro e cirri.
Non destare
farfalle impazzite
che rompano inquiete
il turchino del cielo
né api ubriache di nettare
che offendano la pace
dei pomeriggi assopiti:
posso donarti canestri
intrecciati da mani pazienti
per far riposare i pensieri
e datteri dolci di sole africano
per placare fame damore.