E’ rugiada di mare
che fiorisce le coste
da marzo ad ottobre
e petali di cielo
regala a sguardi
veloci, distratti.
Lascia intensa nell’aria
fragranza di macchia
e d’antica leggenda
di dei e principesse
e di viatico odoroso
in viaggio oltremondano;
ma anche memoria
di geloso amuleto
a scacciare presenze
moleste, dolore ed affanno,
a propiziare ore ricolme di
incontri e convivi graditi.*
Vi si mescola ginestra tenace
che prolunga carezze di sole,
accende di giallo i pensieri,
divide pendici col mirto:
è lui caro a Venere, a Eros
a convitati e poeti cui offre
ghirlande di tenere foglie
e di luglio, d’agosto, bianca
solitaria fioritura odorosa.
Ma su tutti gli aromi
trionfa lavanda
in profumo di spighe
riposte, di un malva
sbiadito dal tempo,
con corredo distillato
negli anni e in attesa
di trepida sposa.
Neppure d’autunno,
d’inverno la macchia
tace colori e fragranze:
corbézzolo umile regala
fiori bianchi sfumati di rosa
e piccoli frutti vermigli
delizia di passeri e tordi,
letizia per gli occhi ed il cuore.
*I Romani usavano lasciare un ramoscello di rosmarino nelle mani dei defunti. Nel Medioevo il suo legno era usato per intagliare amuleti; questa tradizione continua oggi in alcuni Paesi europei dove si attribuisce alla pianta significato augurale.