In certe mattine di mezza primavera
quando ruscelli di luce navigano
il cielo trasportando ai nidi antichi
rondini incerte, ancora infreddolite
e lungo le prode esulta, nel trionfo
di ranuncoli, vilucchi e fiordalisi
il profumo d’aprile a pizzicare il cuore,
voglio sostare così, sulla soglia di me
senza entrarvi nemmeno sulle punte
per non leggere nulla del tempo ch’è trascorso
e che pure vendemmie d’amore m’ha donato;
nè di questo presente, ch’è tempo sospeso
come aquilone in volo o vita di farfalla
aroma di lavanda, respiro a fior di labbra.
M.G.C
aprile 2005