Scendono come lucciole
pensieri,
la nebbia è dentro l’aria che respira,
luci vagano sull’acqua,
sagome ondeggianti di lampare.
Sera di ragnatele
nella vecchia cantina un po’ muffita:
c’era il riso e la forza della vita
e tu, i fianchi nascosti alla mia mano.
Nevica sul presepe che si spegne,
illumininando i visi dei bambini,
una poesia di pandolce
fatto in casa.
Sei cresciuta anche tu
che ero altrove,
poco oltre il muro del giardino.
Gorgoglia il torrente fino a riva
nascosto tra i sassi e la terraglia,
fredda la notte di luci appena accese
grida acuto il silenzio delle stelle.