fredda e indifferente questa sera o unaltra
di natali soli senza penne o su di lì la fine
il nuovo che comincia la mansarda negli oggetti
vecchi smessi i libri arati le fotografie
di polvere in soffitta gli strumenti inanimati privi
di sonoro senza denti e un po di mani il telefunken
ventre gonfio dinosauro daltri mondi in bianco e nero
la tua carne assiderata calda di palude piena
di gettoni risparmiati finalmente da imbucare...
siamo fatti di metallo e gas lidrogeno lossigeno
il piombo le scorreggie ferro zinco e un pizzico
il silicio nelle natiche quanto basta a grammi cento
mica tanto per la nostra supposta inumana intelligenza
per il male coccolato e il bene che non ti viene fuori
che non sai dare o esprimere o capitalizzare per
il tuo sentirti solo ma non solo circondato di dovere
e obblighi di sobrietà vorresti andare scorrere
lasciarti sottoterra in fondo in fondo smetterti...
suona su nel piatto vortice la musica invecchiata...