E’ al riparo dal sole e dal vento
dai capricci di nubi umorali
il mio amore per te:
troppo l’ha colpito la vampa
dei pomeriggi d’estate
quando anche il respiro è un lusso
e i gabbiani, rinnegati i voli,
si lasciano cullare indolenti
dall’acqua assopita;
troppo l’ha battuto il turbinio
inatteso di grandine e gelo
che può d’improvviso atterrire
le spighe già bionde di grano.
Lo coltivo oggi quest’amore
ammaccato ma vivo
che ha avuto i bagliori
di un incendio infinito
e la frizzante armonia
di un allegro di Mozart:
predilige lo scorrere
lento e solenne
di un fiume maestoso
e la lieta cadenza
di un cavallo di razza,
adora la spremitura dei rossi
al tramonto e ne distilla
sapiente ogni tono sfumato.