Non ho nastri colorati tra i capelli
a raccontare il buio e la luce
delle emozioni
che mi attraversano l’anima
come lama di coltello
o acqua di sorgente
né parole gaie come rondini
ai ritrovati nidi
o alte come falchi levati
nell’ abisso del cielo
a parlare di rosso e di nero,
di brace e di cenere,
di amori finiti col gelo d’inverno
o labbra dischiuse a primavera.
Posso balbettare soltanto
il freddo di un addio o la fiamma
di un incontro d’amore,
il profumo di un respiro vicino
o il pugnale di un tradimento,
la libertà che viaggia
senza dove e perché
sulle ali di un gabbiano
o l’ inferriata di una prigione
dove lo spirito batte
come il pipistrello disorientato
sulle pareti di una grotta.
E la speranza che abita il cuore
contro ogni evidenza e ragione
e avvolge come edera
il tronco dei difficili giorni
e resiste alle forbici
intrepida e testarda.