Verso le 7 del mattino, mettevo la colazione su un vassoio che appoggiavo sul tavolo fuori. Lì, sotto al pino, nel totale silenzio, mi gustavo il caffè, le pagine del libro che stavo leggendo, l’aria pungente sino a quando il residence si svegliava e si riempiva di voci e di musica. Era allora che rientravo per sistemare velocemente le stanze e infilarmi sotto la doccia prima di scendere in spiaggia. In cucina ero solita trovare Paolo ancora mezzo addormentato; gli schioccavo un bacio veloce sulla guancia, afferravo il borsone da mare e scendevo a comprare il giornale, unico legame con il resto del mondo in quei giorni di vacanza. Poi, finalmente, il mare.
Tratto dall’Agenda 2006 di Gea. In prima pagina la scritta rossa: “ Diario dei Sogni”.