Mare mio, dolce, assente, inascoltato dentro, risacchi nell’anima svuotata resinoso e penetrante. E si apre una spianata di luce salmastra all’infinito, dove il sole tramonta in fuochi d’artificio. Beffata è solo un poco la notte e il suo silenzio: stelle occhiute e lustre svaniscono di luna.