Vibrazioni di te nel mio infinito
turbano l’effimera quiete
della normalità
[tessere di un puzzle
paziente e razionale]
e basta fugace il bagno
del tuo sguardo o i sensi
di quel profumo antico
a disegnare inediti
ideogrammi al mio orizzonte
e arabeschi sfilacciati di memoria.
Non vale riscrivere spartiti consueti
tentare la sfida di accordi conosciuti
la musica di te dilaga incontrollata
inonda i sogni, sparisce con la luce.