Raccontami delle tue nozze di lino,
dei papaveri e del profumo del cielo,
delle nuvole sfioccate e lontane:
nelle mani profumo di limoni.
Siamo nati dalla stessa alba,
dalla schiuma dello stesso mare,
da profumi di ginestra e di timo,
nel frinire assordante di cicale.
Rami d’ulivo brillano argentati
sopra il sorriso che ora si allontana,
sopra una pelle morbida, aggressiva,
come un bacio che ha rubato alla vita.
Volano cortei di fenicotteri rosa
dipinti sui riflessi del tramonto
sopra pianure d’acqua di palude
in una quieta e vaporosa estate.
Sono sguardo smarrito e senza meta,
sognatore che rivuole la sua vita,
stringo al petto un grumo di dolore,
un riso amaro come un pianto antico.
E le nuvole vanno verso il mare
e si portano via tutte le vele
con cui maldestro ho navigato a vista,
a cui mi aggrappo per non affondare.