Sono la battigia lambita dall’acqua
che resta in attesa di nuova carezza
quando il mare ritorna al suo alveo:
si lascia sfiorare dai raggi del sole
ma non basta il calore a scaldarla
ed ha freddo nell’ umida sabbia.
Sono la ginestra che adora la luce:
sontuosa si veste di giallo,
si profuma di macchia e di cielo
esibisce ridente i suoi fiori
che dolcemente si spengono
distrattamente ignorati.
Sono l’eco che erra inesausta,
attende risposte improbabili
e si perde inascoltata nel vento:
ne resta il sospiro tra i rami
dove il tempo imbroglia i suoi fili
e si offusca il fulgore del giorno.
Sono la finestra che s’apre al mattino
salutando lo sbadiglio dell’alba
e confidando nella sua tenerezza
come se la notte appena trascorsa
potesse sotterrare il dolore
e permettere solo lurgenza di vita.