Sei zattera alla quale aggrapparmi
quando più scura diventa la notte
e la danza dell’acqua è frenetico vortice
al naufragio dei miei desideri.
Voglio i colori dell’infido abisso
ad avvolgere gli scarti del cuore
e voli intrecciati di rondini a maggio
a scongiurare le ombre e i silenzi
Ho petali e piume da regalarti
a retaggio di un’anima (in)docile
mai paga di sé,
che ha deragliato
col suo treno di pena
ma senza malizia,
per eccesso d’amore.