E’ l’altra metà, la metà oscura dell’anno
che è appena cominciata:
congedata la luce, il trionfo del sole
sulla vita sospesa di ciascuna creatura,
il giorno declina veloce incalzato dal buio
e Persefone torna al suo regno di tenebra.
Si prepara l’addio delle foglie alla linfa
fonte inesausta di morbido verde
e solo il tronco, i rami spauriti
affrontano muti l’assedio del freddo.
Nel bosco è tempo d’apprestare
giacigli, morbide tane all’urgenza
del sonno, al congedo dal mondo,
al bisogno imperioso di negare
la vita per non perderla, dopo.
E si disegnano cieli angusti
nella nicchia del cuore ed albe
perlacee, deserte di rosa,
sul mare opaco, ansimante
dei pensieri di vento,
fino ai prossimi raggi
ad Afrodite amorosa
al tepore che torna
sconfiggendo la notte.