Come resina al pino
Sei in me come resina al pino
ala al gabbiano, gemma al suo ramo.
Non lenisce il tempo il male d’amore:
se anche cercassi – ma me ne guardo
per non scatenare l'ira del cuore-
di disperdere alla sferza del vento
il bagno dei tuoi occhi chini sui miei
e quel tocco lieve e deciso delle tue mani
che decifra la mia pelle e il mio sentire;
e se pure imponessi alle mie narici
di scordare l’odore di te che mi accompagna
e alle mie labbra il sapore della tua bocca
dischiusa a declinare parole e preghiere;
che gioverebbe ai miei giorni negare memoria
e spartito di quel canto d’amore intonato all’unisono?
Le sue note sono impresse da ceralacca bollente
nei meandri della mia mente e la scaldano
senza penetrare, neppure scalfire,
il misterioso sortilegio che ci unisce.