Mi suona una chitarra dentro il petto
anche se vecchia e scordata
e la sua musica dilaga
nel bisbiglio serrato dei pensieri.
Ho colto l'ultima rosa e te la dono
liberata dall'ingombro delle spine:
è fragile come il sole di dicembre
sottile lo stelo, tremanti le foglie.
Così il mio dire, il mio flebile dire
vagabondo di nuvole e amore
che offre briciole ai passeri
e gemme ai rami spauriti,
ricama d'arabeschi di gelo
la monotonia dell'inverno
e all'olmo di montagna regala
un bucaneve appena spuntato.