Siepi di amori perduti
nascondono lune e dirupi
a picco sul mare,
là dove gabbiani striduli
cantano nostalgie
tra spruzzi di sale.
Il vento corrode la roccia
come il tempo la vita.
Le luci che la costa piana
offre tremolanti a schiera
sono sguardi smarriti
e favole che bruciano lontane.
Le dita scorrono su tastiere di mare,
profumi di ricordi e nostalgie
risaccano
per non più ritornare.
Sei l’ultimo fuoco nella sera,
ultima spiaggia,
ultimo segnale,
prima che sabbia scura
nella notte nera
apra le porte all’inverno
siderale.
Rinasciamo più volte
in fuga tra i pianeti,
tra esplosioni di luci,
astrazioni,
insondabili chimere.
Una carezza dolce del pensiero
cattura al mondo
ciò che voglio amare.