Al principio era il buio
e il buio non conosceva la luce
e quando esplose la luce
solo triliardi di fotoni
ne furono testimoni,
il buio e la luce non si conobbero
fino a quando non nacque
la prima ombra
figlia di un pensiero così denso
da separare il buio dalla luce
e l’ombra cominciò a danzare
perché il pensiero pulsava
e cambiava densità e forma
e il pensiero si fece trasparente per catturare
e trasmettere la luce
e si ritrasse denso in se stesso
per difendersi dalla dissolvenza
ed il buio riprese vigore e conquistò campo.
Il pensiero visse inquieto
combattuto tra luci e ombre
e si divise in due parti
ostili e attratte l’una dall’altra
che chiamarono maschile e femminile.
Si battevano e dibattevano
creando solo giochi di ombre cinesi,
finchè si ebbe un evento inatteso:
al primo vagito si capì che era femmina,
forse non per caso, ma era femmina
e cantava e rideva e profumava
e faceva una strana mossa col fianco,
la camicetta sbottonata sul davanti
come per gioco, la mano a coprirsi
accarezzava la pelle
e lo sguardo era di chi deve solo scegliere
a che gioco giocare.
Ci furono riunioni di ombre
e cortei di luci,
divisioni nelle opinioni
sconcertate da questa identità
dominante e sconosciuta.
In principio, come già detto, era il buio
e ora c’è un casino di luce
e di gente che ci pensa
senza avere risposta,
che ne parla senza conoscere
il perché e il percome.
Scontri di pensieri alternativi
dividono le luci dalle ombre,
addensandosi e schiarendosi
fino a compenetrarsi,
a rischio di estinguersi:
al principio infatti era il buio….
Chi mai la luce?