La rugiada molle
delle preghiere in giaculatoria
nasconde le ombre
della mia piccola storia
e son passate le ore
sulle panchine al sole,
bastano poche parole
a violare il silenzio
sul mare che brilla
di barche e di vele,
suona a vuoto il cellulare
raccogliendo
lo sciacquìo delle onde
e il senso profondo
che sparge di ansia la sera
e la notte è più nera
o è soltanto che manca il colore
di un samba
mai imparato
di un bacio
mai dato,
il terrazzo fiorito
diffonde sul prato
sapore di miele,
un rettangolo verde
come lo schermo
quadrato
mi fa compagnia,
s’accende e si spegne
a comando
quando cerco qualcuno
a cui dire
ticchettando
una musica strana
molto poco
hawaiana.