Gennaio ha i ghiaccioli sulla fronte
e le mani umide di brina mentre
accarezza i monti intorpiditi
le rive deserte di gabbiani
e i campi scuri di silenzio
dove stranito un passero saltella.
Uno stormo di gru frantuma
il cielo grigio, all’improvviso:
vengono dal grande freddo, volano
in Africa, al caldo, per svernare
e s’offrono grandi, generose
allo sguardo di chi non le conosce
di chi non ha mai udito il loro
strano grido, quasi di trombetta.
Gennaio ha un cuore di ghiaccio
che goccia a goccia si scioglie
al lume tiepido del sole
pronto a risalire lento il suo crinale
dopo la rovinosa caduta dell’autunno
per regalarci sospirate briciole di luce.