Mio padre era un uomo facile all'ira e al perdono,al riso ,alla burla,al pianto quando aveva bevuto.Attaccava con mia madre furibondi litigi per cose da poco;le sue ire però si placavano in breve e tornava a mia madre salendo le scale di casa a tre gradini alla volta per raggiungerla in fretta e raccontarle qualcosa.Mio padre ci ha amato quanto ci ha amato mia madre ma i loro silenzi dopo rimproveri o busse ci pesavano molto,avremmo voluto pure parole pacate e carezze.Allora però si diceva che "mazzi e panelli fannu i figghji belli" e che i figli bisogna baciarli nel sonno.
Mia madre credeva al malocchio e al malaugurio:portava una mano dietro la schiena e con le dita faceva corna se qualcuno guardava ammirato la nostra buona salute o il buono stato dell'orto e dei nostri animali.Rabbrividiva al canto della civetta:l'aveva sentita cantare prima che morisse un mio zio nell'ultima guerra.
Per me e i miei fratelli malocchio e malaugurio erano favole ma avevamo paura dei morti:mio padre e mia madre raccontavano che tanti li vedevano o li avevano visti.La sera col buio giocavamo a farci dispetto urlando:uh,uh,uh,i morti! i morti! Si correva da mia madre e mio padre tra i pianti dei più piccini.