Lenzuoli sulla spiaggia
e un mazzo di fiori
al vostro coraggio:
questo resta di quel viaggio
meditato da tempo
all’ombra nera della povertà
e su cui s’aggiravano fiutando
sciacalli ciechi di luce e di pietà.
Chissà se più vi dominava,
nell’inferno del mare
orfani di tutto -o quasi-
fuorché della speranza,
il pensiero a chi restava
o quello, più concreto,
all’indomani, fragile
come vetro incrinato
o foglia sull’albero in autunno?
E poi buio e ancora buio,
lo schianto improvviso,
il tempo appena di chiedervi
perché
l’acqua che si chiude
sui sogni e sui progetti;
e lenta vi depone sulla riva
come fiori ingombranti,
relitti di un futuro
nemmeno cominciato,
poveri angeli, ieri pellegrini.
Dicembre