Lieve è il suo passo:
non vuole spaventare
le farfalle o far tacere
i passeri sul ramo
né ingrigire i pensieri
-per una volta-
azzurri nel mattino.
Quasi è sorpresa
della filigrana eterea
dei suoi sogni
destati dalla polvere
di sole del risveglio;
non ne rammenta
intreccio e nodi
ma l’impressione
di quieta soavità
che li confonde
e li lucida a nuovo
come l’erba d’un prato
dopo un acquazzone.
Chissà se il miracolo
dell’armonia di pelle
e cuore si perderà
come schiuma marina
nell’ebano dell’acqua
o avrà la tenacia
del faro acceso
nella notte fonda?