Quiete
Domestica è la dimensione del paese
mio sovrano.
Suonano sulla pietra i passi frettolosi
tagliano l’acqua gelida le eliche
la sbarra del posteggio sale e scende
sotto a uccelli in volo
a riscaldarsi.
Più mi ritraggo
più allunga la sua mano
l'onda fredda
quasi a dirmi “sei sfiorita”.
Cambio posto. Che m’importa?
Anche se la primavera è tarda
e l’acqua è gelida
vivrò, come un pruno viola
su un dirupo.
*
A cinquant’anni
e tre
dalle giostre
in cui salivo
dai silenzi bui
in cui cadevo
serena
scivolo
su una quiete
mai sentita,
mi amo
e non rimpiango.
*
Passato in parte in mano ai figli
il timone dei traguardi,
quel che pareva
impensabile posseggo.
La luna e il sole sono sulla stessa linea.
Il bianco lo colorerò con calma.
*
Gareggiare coi giovani
- che corrono al mare
già ai primi di giugno - è un’utopia
poiché il sangue è esaurito e
un cantuccio di rena sulla battigia
un cantuccio di brezza sulle rughe
un cantuccio di speranza alla sera
solo un cantuccio
io chiedo
all’estate.
*
In questa parte
del mio pellegrinare
la rabbia scaturita
dalle sassaiole
flebile si smorza
tra i fiori che rallegrano
il mio procedere sbilenco,
e l’impeto è ricordo,
rammarico che sfuma.
*
C’è una quiete rosea
di bimba tra le gambe genitrici
tra le pareti incartate
in un cielo zuccherino.
I lutti sono stati seppelliti
il bastone abbandonato
le pulsazioni sono lente
le carezze sincere.
Sul tavolo all’ingresso
un cappello per la pioggia
da riporre in cantina.
*
Tenerezze antiche e
verbi mal declinati
in un giro di stanza
sull’acqua salata
che bolle in cucina
ora e qui evaporano
su occhi arrossati
per la lettura a ritroso.
*
Incisioni carnali
ri-guardarsi
in tomi stagionati
in un intrico oscuro
pure al narratore
che lo visse
che ora pulce punge
fuggendo indisturbata
tra straripamento
d’istanti dove
orologi e luoghi
giacciono, derelitti.
*
Ha un che d’infinito
la curva di sassi affilati
tra i ciottoli rossi.
A filo dell’acqua
tra la torre prigione
e le rovine romane,
soffia un perenne respiro
di mito e d’eterno
che annienta paure
sul mare
dal petrolio sporcato.
Consuntivo
I meno sono d’un rosso slavato
reggono i cardini i punti cardinali
i pezzi del mosaico si ricompongono.
L’inizio tra le sbarre non ricordo
emozioni ancestrali ha la memoria.
Il moto era impercettibile,
le onde di riporto
la costa aveva anfratti scuri
i legni di sicuro erano di buona qualità.