Possibile che le sue dita fra i capelli
e il profumo di quell’amore antico
illuminino il grigio di novembre
[cielo basso e opprimente
passeri silenziosi e stralunati
indolenza a cadere delle foglie]
senza peraltro sfiorare la bolla
incandescente dei pensieri che
le ardono dentro senza tregua?
Il filo rosso della razionalità
i suoi nodi stretti e avviluppati
[che ignorano l’impeto e l’urgenza]
si avvolgono come edera al tronco
per soffocarne lo slancio di vita e di passione;
poi cedono sconfitti, lacerati, ridotti
a un brusio appena sussurrato
quando il suo tocco diventa più deciso
e il sortilegio di quello strano amore
la sua alchimia segreta e misteriosa
agisce come lievito nel pane
solleva il volo dei gabbiani stanchi
buca di crochi gialli il nero del terriccio.