Qualcuno -un amico-
un caro amico
casualmente scoperto
e inserito tra le gemme
dello scrigno
le ha regalato una prospettiva
diversa da cui scrutarsi
e inedita per lei:
le ha detto che di continuo
nella sua vita inquieta
costruisce ponti
e non si arrende
se glieli sfanno
ma -come una formica
le briciole di pane-
mattone su mattone
ne innalza uno nuovo
e aspetta d’avere più fortuna.
Alcuni sono larghi e comodi
-vi passerebbe un tir-
e solidi come una cattedrale;
seppure fatti di ferro e cemento
la levità è di marmo arabescato:
vi transita l’amore che regala
cornucopie di sole
e non esige nient’altro;
altri, invece,
sottili, vacillanti
sospesi nel vuoto
pur nella loro tenacia
richiedono la perizia
dell’acrobata perché
l’equilibrio è precario
e la sponda lontana:
vi transita l’ amore
che sfiorisce risposte
e fa preferire talvolta
l’esiguità d’una nicchia
e una solitudine ardente.