Fragilità nel tepore di marzo
dei petali dell’albicocco in fiore
sospinti da chissà che furore di linfa
a ricamare di bianco rosato il legno stanco;
e nei campi e nei fossi la smania dell’erba
a riscattare di nuovo e di verde lo sterile inverno.
Inutile dirsi che nulla è diverso:
il giorno rincorre la notte
e il tempo ricama le rughe;
la risacca sonante racconta
naufragi di speranze migranti
[sciame di vespe ronzanti
che non trovano dove accasarsi]
e il cielo distante distratto
rimane alle preghiere
[mare nero terra amara]
Inutile dirsi che nulla è diverso:
marzo gocciola miele d’acacia
scioglie la brina testarda
schiude gemme ed attese
azzarda la vita, sebbene.