Antonino Scarfì
Il posto più bello del mondo

Titolo Il posto più bello del mondo
Autore Antonino Scarfì
Genere Narrativa      
Pubblicata il 27/02/2010
Visite 9343
Editore Liberodiscrivere® edizioni
Collana Il libro si libera  N.  86
ISBN 978-88-7388-262-6
Pagine 264
Prezzo Libro 13,50 € PayPal

In un viaggio fantastico vedremo i colori e le forme sottomarine in una luce diversa da quella che comunemente immaginiamo.
Entreremo in un mondo floreale e faunistico emozionante e incontreremo esseri che saranno per noi compagni di viaggio e interlocutori sorprendenti.
Sul fondo dell’oceano scopriremo il mondo dei “non morti”, popolato anche da personaggi che ci sono stati consegnati dalla storia.
Parleremo con i tuareg e con gli indiani d’America, vedremo il deserto sotto il mare e l’Olimpo di tutti gli Dei.
Nel corso di questo viaggio indagheremo sul significato dell’esistere e dell’amare e incontreremo persone e situazioni che ci aiuteranno a tornare nel posto più bello del mondo.
 

Esiste un Paese, sul pianeta Terra, che si distende quasi adagiato tra mari che lo circondano. Da noi le chiamano penisole e quella lì, in particolare, presenta la caratteristica di essere geograficamente, geologicamente, geo tutto quel che vi pare, molto bella.

 

Essa è circondata a Nord da una catena montuosa denominata Alpi, la più importante dell’intero continente europeo (che è quello in cui si trova l’Italia, il Paese di cui vi sto parlando) e, per il resto, come vi dicevo, è baciata da mari bellissimi.

 

Ha due grandi, stupende isole chiamate Sardegna e Sicilia più altre più piccole, minori, ma non meno preziose, quasi fossero pietre incastonate in un diadema già di per sé di enorme valore.

 

L’interno è cosparso di colline verdeggianti e catene montuose minori, rispetto alle Alpi, che ne rendono il paesaggio ancor più vario ed interessante.

 

In più, nel corso dei secoli, molti artisti, autoctoni e non, hanno lì lasciato traccia del loro passaggio, hanno riempito musei, cattedrali e palazzi di opere d’arte e quelle che non ci hanno fregate ci si trovano ancora.

 

È del tutto chiaro che vi ho appena finito di descrivere il posto più bello del mondo.

 

Ma io, quel pomeriggio, intorno alle ore 16.00, mi trovavo su una spiaggia tirrenica della Sicilia, dopo avere trascorso la mia mattinata a Messina, che è una città di quell’isola, per sbrigare pratiche burocratiche. Avevo, in effetti, la necessità di chiarire alcune cose che riguardavano la gestione di piccoli beni di famiglia (non roba da nababbi, che se no non starei qui a scrivere per tirar su due soldi) e, dunque, avevo avuto a che fare con persone fisiche che, di volta in volta, rappresentavano entità amministrative diverse:

 

1)    il Comune di Messina;

 

2)    il Catasto di Messina;

 

3)    la Conservatoria del Registro immobiliare di Messina;

 

4)    il Tribunale di Messina;

 

5)    tre diversi agenti immobiliari di Messina.

 

Il penitenziario no, perché, anche grazie al Buon Dio che mi fa pensare spesso alle potenziali conseguenze di ciò che faccio, ero uscito da tutti quei posti senza esprimere fino in fondo il cavernicolo che è in me.

 

Vi dirò, a questo punto, che la Terra, denominata anche Pianeta Blu (che è bello, no?!), ha una superficie ricoperta per il 71% di acqua. Sono gli Oceani, i Mari, i Golfi, le Baie e, siccome parliamo di salato, ci sono dentro anche il Mar Caspio (che sarebbe un lago) e il Lago Salton (che, anche se si chiama lago, è salato lo stesso).

 

Allora uno pensa. Sta lì, si tuffa, fa un bagno, s’asciuga al sole. E pensa.

 

Per esempio, pensa al perché, ai percome, un posto come l’Italia, che è uno dei paesi più belli del mondo possa, in realtà, essere un Paese di merda, nel quale si verificano le cose che io avevo visto quella mattina.

 

In più, essendo in vacanza, avevo avuto il tempo di leggere ben due quotidiani più uno sportivo.

 

Dunque, le mie orecchie avevano udito l’inudibile, i miei occhi avevano visto l’inimmaginabile.

 

C’era il solito giallo estivo, che quest’anno proponeva un duplice omicidio di una coppia di omosessuali avvenuto dalle parti di Carpi, vicino Modena. I sospettati erano, nell’ordine: a) la moglie di uno dei due assassinati che, dopo avere portato le corna con grande dignità e persino una punta di baldanza, per oltre un ventennio, stavolta, tradita dal marito con un altro uomo, non ce l’avrebbe più fatta; b) il maggiordomo dell’altro, prima di tutto perché se non c’è un maggiordomo tra i sospettati, che cavolo di giallo è’, secondo perché già lui si faceva il padroncino sperando di ereditarne le sostanze alla morte e questa assurda relazione rischiava di scompaginargli i piani; c) il clochàrd che passava di lì e che aveva visto i cadaveri, perché un astuto assistente del commissario, (pare che fosse uno tipo Manetta, quello che va in giro con Basettoni) aveva ipotizzato che potesse trattarsi di un banale omicidio a scopo di rapina e l’omicida era stato così furbo da denunciare il fatto per mettersi automaticamente tra gli insospettabili. Non era improbabile, pensai, che il vero colpevole non fosse nessuno dei tre.

 

In materia di sport, che da noi significa solo calcio e d’estate significa solo mercato calcistico più qualche amichevole assurda effettuata a scopo commercial-turistico, si segnalava che vi era stata una rissa nel corso della partita tra Pizzighettone e Cittadella motivata dal fatto che un tifoso del Cittadella, forte sostenitore del locale Sindaco leghista, aveva apostrofato come afro-terrone un tal Alfonso Allume, uno del Pizzighettone che, invece, si era solo fatto un culo così a Riccione per due mesi per prendere un po’ di colorito e riuscire ad indurre i colleghi a piantarla di chiamarlo albume, storpiandogli il cognome.

 

Poi, il famoso calciatore Mandriano che aveva deciso di rimanere in Brasile fino ad autunno inoltrato e il presidente Santamaria Goratti che, come minaccia nei suoi confronti, dichiarava: “se il ragazzo non rientra per iniziare gli allenamenti con i compagni, potrei infliggergli anche 20.000 Euro tondi di ammenda e potrei far trasferire la Banalis a La 7”. Al giornalista, che faceva notare al presidente come la Banalis fosse fidanzata con Fieri e non con Mandriano, il presidente imbarazzato rispondeva: “mah...non so, sa, ‘sti ragazzi si assomigliano un po’ tutti.”

 

L’altra questione che teneva banco era il passaggio del giocatore Pacucci, attraverso un sofisticato meccanismo di prestiti, dall’Inter al Milan; in pratica il trasferimento era avvenuto via Newcastle, Real Madrid, Norimberga. Intanto; Mandriano, sempre lui, andava da Inter ad Inter (boh?) via San Paolo del Brasile, River Plate di Buenos Ayres, e la prima in classifica del campionato riunito del Ruanda e Burundi, che non ricordo come cavolo si chiami. Di un terzo calciatore, meno conosciuto, si erano perse le tracce; non si trovava più lui, né il suo cartellino dall’ultimo giorno in cui fu visto a Pilar Legnosa, in un albergo denominato EPO, che vuol dire, abbreviato, Estratto di Potenza Ormonale.

 

Ah, che stanchezza. In più, la vacanza volgeva al termine.

 

Ero stanco, deluso dalle difficoltà che si incontravano per risolvere cose alquanto banali, che potrebbero essere sbrigate in poco tempo. La burocrazia e la stupidità pervicace che possono condizionare le nostre giornate mi irritavano. In più ero lì, da solo. In un bel posto, ma solo, senza i vecchi amici perché tutto cambia nella vita. E sembra cambiare in peggio. La famiglia, il lavoro, le nostre solitudini tra la folla e le nostre nevrosi solitarie. Un po’ dipende anche da come siamo, ma è difficile incontrare belle persone, persone interessanti, intanto che la vita passa.

 

 

 

Però, però, mezz’ora prima, nonostante tutto, mi ero fatto una di quelle granite che fanno a Messina, quelle con la panna e la brioche, che sono una delle motivazioni più profonde, anche sul piano intellettuale e culturale, che possono indurvi ad andare da quelle parti.

 

E allora…


 

Credo in Dio, Padre Onnipotente.

 

Creatore del cielo e della terra.

 

E di tutte le cose visibili e invisibili.


 

Dunque, ci dev’essere una spiegazione. Mi allungo in una passeggiata sulla battigia. Vado verso Ovest, dunque, alla mia sinistra c’è la terra, con tutti i suoi perché e percome di cui abbiamo parlato; ciò che c’è di là, più o meno, lo conosciamo. E alla mia destra? Alla mia destra c’è il mare. Beh, conosciamo anche quello, ma… quanto lo conosciamo?

 

Ben poco, direi.

 

E se fosse che il posto più bello del mondo ce lo fanno solo intuire su questa terra qui, in superficie, perché, per rendercelo più difficilmente accessibile, lo hanno messo laggiù, sul fondo del mare?

 

Tutto sommato è da lì, dal mare, che sono venute alla luce le prime forme di vita, più di tre miliardi e mezzo di anni fa. Ed è vero che l’acqua è, se ci si pensa bene, più ospitale dell’aria. Prima di nascere ci troviamo protetti, immersi in un liquido che, scientificamente, viene denominato amniotico. Lì, in quell’elemento siamo lontani dalle paure e dalle ansie che poi avremo. In quell’ambiente così confortevole noi iniziamo a sognare, a sentire le sensazioni della vita. Mai più penseremmo che sulla terra e nella vita che vivremo sentiremo parlare di kamikaze, pasdaran, mossad, CIA, Mediaset, “la Repubblica” e cose del genere.

 

Come dicevamo, nel mare è nata la vita che poi è divenuta anche terrestre; ed è anche vero che nel mare si riproducono organismi che fanno parte di un gran numero di ecosistemi diversi. C’è il fitoplancton, composto da minuscole alghe e batteri che vivono sospesi nell’acqua e che vengono trasportati dalle correnti e dal moto delle onde. C’è lo zooplancton, composto da organismi di dimensioni maggiori, ma che anch’essi vengono trasportati dai moti marini e che, insieme all’altro ecosistema produce 17,5 miliardi di tonnellate di carbonio all’anno. Ci sono una varietà infinita di pesci e un numero ancora più grande di organismi vegetali.

 

Ma noi, dico, noi comuni mortali, quelli che non hanno la laurea in biologia marina, cosa ne sappiamo di cosa c’è veramente laggiù? I più informati sono quelli che vanno a pesca, subacquea o di superficie e, perciò, sanno che esistono le cernie, le triglie, le aragoste, i coralli... Okay, okay, ma il mare diventa oceano, diventa profondo; e in quell’abisso oscuro chi lo sa, per davvero, cosa c’è?

 

Insomma, nel fondo del mare ci sono troppe cose che conosciamo poco, il che ci fa intuire quante ce ne siano che non conosciamo affatto.

 

E allora è questa la soluzione alle risposte che mancano sulla terra. Ma certo. Lì ci sono tutte le spiegazioni, tutte le soluzioni alle domande che, altrimenti, andrebbero inevase come il 99, 99% delle pratiche del Comune di Messina.

 

Sono lì le Regioni senza Statuto Speciale perché è lì che la democrazia si basa sul fatto che comanda sul serio la maggioranza (che, invece, da noi, quelli che sono Speciali, col pretesto che ci fanno un favore a restare con noi, fregano i soldi pubblici a tutti gli altri). È sotto il mare che la spazzatura viene smaltita secondo criteri di efficienza, decoro ed igiene impeccabili e non ci sono città, regioni o interi Stati ridotti come delle cloache a cielo aperto.

 

Come potevo esser stato così stupido da non capirlo, fino a quel momento. Lì c’è la Giustizia vera, quella che è uguale per tutti. Perché perdere tempo a domandarsi come mai stupratori e assassini di vario genere escono di galera dopo pochi giorni (ammesso che ci entrino), quando è chiaro che questo accade sulla terra solo per farci capire quanto è bello stare in fondo al mare? Lì li mettono in galera gli assassini, i camorristi, i mafiosi ecc. E ci mettono anche le loro donne, quando tirano i sassi alle automobili della Polizia di Stato. E non danno retta a quelli che vorrebbero sempre indulti e amnistie, così i criminali tornano fuori e ammazzano qualche altro padre di famiglia.

 

Sempre lì le Istituzioni funzionano perfettamente. Le università non sono in mano a nessuna cosca e non laureano medici che se ci vai che stavi male, dopo un quarto d’ora sei all’obitorio.

 

Lì non spendono 680 miliardi di Euro per fare i progetti di un ponte se non sono più che certi che poi il ponte si fa per davvero. Ed è lì che, quando si verifica un terremoto, tutti si preoccupano per quelli che restano senza alloggio e non pianificano il saccheggio del denaro pubblico fingendo di voler ricostruire cose che non ricostruiranno mai.

 

In un viaggio fantastico vedremo i colori e le forme sottomarine in una luce diversa da quella che comunemente immaginiamo.
Entreremo in un mondo floreale e faunistico emozionante e incontreremo esseri che saranno per noi compagni di viaggio e interlocutori sorprendenti.
Sul fondo dell’oceano scopriremo il mondo dei “non morti”, popolato anche da personaggi che ci sono stati consegnati dalla storia.
Parleremo con i tuareg e con gli indiani d’America, vedremo il deserto sotto il mare e l’Olimpo di tutti gli Dei.
Nel corso di questo viaggio indagheremo sul significato dell’esistere e dell’amare e incontreremo persone e situazioni che ci aiuteranno a tornare nel posto più bello del mondo.
 

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