Titolo | Lezioni di Medicina dello Sport | ||
Autore | Attilio Traverso | ||
Genere | Testi Universitari | ||
Pubblicata il | 13/12/2010 | ||
Visite | 8642 | ||
Editore | liberodiscrivere® edizioni | ||
Collana | Medico Scientifica N. 5 | ||
ISBN | 9788873883135 | ||
Pagine | 154 | ||
Prezzo Libro | 23,00 € | ![]() |
La medicina dello sport è una materia interdisciplinare che comporta competenze in ambiti diversi come la cardiologia, la farmacologia, l’ortopedia e altri ancora. Questo testo, senza alcuna pretesa di sostituirsi a trattati più dotti e complessi, raccoglie le lezioni che caratterizzano il core curriculum della disciplina nell’ambito dei corsi integrati di medicina e scienze mediche. L’impegno è quindi rivolto a dettagliare gli argomenti di base della cultura medico sportiva, che sono gli adattamenti fisiologici all’esercizio e la deriva fisiopatologica, il fabbisogno energetico e nutrizionale legato al lavoro muscolare, il doping ed elementi di ematologia dello sport, le risposte dell’organismo alle condizioni ambientali e infine la valenza terapeutica dell’esercizio sportivo nelle malattie metaboliche. Trattandosi di lezioni dedicate all’ambito internistico non è logicamente compresa la parte ortopedica-traumatologica, che viene trattata in altro corso integrato.
La medicina dello sport come disciplina scientifica nasce dalla somma dei significati attribuiti allo sport, visto come l'unione tra le attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l'intero apparato psico-fisico umano, e la medicina intesa come l’insieme delle discipline scientifiche che si occupano della salute attraverso lo studio della fisiologia e della patologia. L’importante valore sociale rappresentato dai contenuti e dall’ambito delle applicazioni a cui si volge la medicina sportiva è correttamente riassunto nella definizione che nel 1972 il Consiglio Europeo attribuisce a questa branca specialistica della medicina: “applicazione dell’arte e della scienza medica, dal punto di vista preventivo e terapeutico, alla pratica dello sport e delle attività fisiche al fine di sfruttare le possibilità che offre lo sport per il mantenimento o miglioramento dello stato di salute ed evitare eventuali danni”. A partire dall’istituzione delle prime scuole moderne di medicina dello sport, che risale alla prima metà del secolo scorso, la definizione ed i compiti di questa materia si sono radicalmente modificati, basti pensare che all’inizio veniva individuata come “branca della medicina, che si occupa dei giovani sani, che esercitano attività ginnico - sportive”, definizione molto esclusiva che riteneva la pratica sportiva quale espressione limitata ad una parte esclusiva, della società, quella non portatrice di patologie o handicap. Con lo sviluppo della scienza e l’introduzione di grandi tematiche etiche nel contesto sociale, nonché il riconoscimento dell’importanza delle strategie di tipo preventivo ed educativo nell’area igienico-sanitaria, la medicina sportiva ha modificato la propria sfera di competenza rivolgendosi allo studio non solo della fisiologia e della patologia dell’attività sportiva organizzata, ma anche all’approfondimento degli adattamenti alle grandi prestazioni, alla fisiopatologia e alla clinica dell’attività motoria, ai contenuti terapeutici intrinseci all’attività motoria, sia sotto il profilo medico che psicologico, alle grandi potenzialità relazionali, che questa pratica svolge nel contesto sociale. La medicina dello sport oggi è una branca della medicina, che studia e promuove l’attività fisica come strumento di benessere psico-fisico e di valore assoluto nel contesto della prevenzione, terapia e recupero, di diverse patologie. In conformità a quanto già enunciato da Platone, che affermò “la ginnastica e la medicina sono arti sorelle”, la medicina dello sport assume un compito non solo clinico, ma anche formativo; si connota quindi come attività preventiva e sociale, e come tale si muove anche in ambito auxologico ed educativo. Accanto a questa peculiare caratteristica rimane l’attenzione al mondo dello sport agonistico, che si traduce nello studio scientifico della fisiologia e fisiopatologia delle grandi prestazioni, da cui emergono osservazioni che si traducono sia in interventi diretti al mondo dello sport, intesi a ottimizzare la performance metabolica e biomeccanica dell’atleta e l’adeguatezza delle strutture impiantistiche e materiali usati, sia diretti al contesto sociale, nel quale vengono travasate le scoperte scientifiche tradotte in interventi migliorativi della qualità della vita. La medicina dello sport si divide a sua volta sul piano operativo in due branche che sono la medicina dello sport formativo, intesa come attività preventiva e sociale volta al consolidamento dell’equilibrio psico-fisico, della tutela della salute, della promozione di un corretto stile di vita, della salvaguardia della qualità della vita, e la medicina dello sport agonistico, quale studio scientifico e ricerca medico scientifica di base applicata alla fisiologia e fisiopatologia delle grandi prestazioni.
In entrambi gli ambiti si rende indispensabile una adeguata preparazione specialistica e la piena consapevolezza, da parte dei cultori della materia e degli addetti ai lavori, siano essi il medico o l’allenatore o preparatore atletico o qualsivoglia ruolo tecnico, che il bisogno primario è la promozione dell’equilibrio psicofisico del soggetto ed il rispetto della tutela della sicurezza e della salute. Questo concetto va applicato sia nel caso dello sportivo agonista, dove peraltro la tutela della salute è assicurata e normata da leggi specifiche, sia nel campo delle attività formative e del fitness, in cui non esistendo obblighi legislativi, l’adeguatezza dei protocolli di attività e il carico di fatica ad essi correlato possono trovarsi a non corrispondere alle capacità di adattamento del soggetto. L’importanza della corretta valutazione clinica e della necessaria competenza scientifica degli operatori è sin troppo ovvia per essere commentata, stante la possibilità di indurre con atteggiamenti errati lo sviluppo di quadri patologici o il peggioramento di eventuali sintomi preesistenti, con esiti indesiderati e a volte anche drammatici.
La medicina dello sport in ambito formativo ha il compito di collaborare a garantire che un soddisfacente livello di equilibrio psico-fisico venga raggiunto e mantenuto tramite l’attività sportiva attraverso diversi momenti, che sono l’educazione fisica e l’attività motoria di base, l’attività sportiva, l’attività di mantenimento a tutti i livelli. In tutti questi passaggi è fondamentale il compito di garantire una idonea selezione delle possibilità di ognuno di sopportare senza danno una giusta dose di attività fisica e individuare quella più appropriata. Nel caso che il soggetto sia avviato all’attività motoria in quanto inserita in un programma di recupero post-patologia, o in quanto facente parte di un programma terapeutico (esempio tipico ne è l’attività di resistenza nella terapia dell’ipertensione arteriosa o nella gestione del paziente diabetico), la conoscenza dei benefici e dei rischi o limiti che vanno considerati rappresenta un momento ancora più necessario e delicato.
La tutela sanitaria del praticante attività fisica deve essere assicurata tramite diversi momenti di intervento che si possono riassumere in quattro passaggi fondamentali:
· Una visita di valutazione medico sportiva, in ogni caso adeguata alle raccomandazioni della normativa di legge;
· Un controllo periodico sanitario dell’individuo allo scopo di riconoscere una eventuale comparsa di sintomi o segni di sviluppo di passaggio dallo stato fisiologico a quello patologico, o di modificazioni dell’equilibrio di situazioni patologiche preesistenti e stabilizzate;
· La corretta conoscenza da parte degli addetti della patogenesi delle lesioni da sport e dei quadri patologici connessi alla pratica sportiva, nonché delle conseguenze degli errori di condotta o abusi, farmacologici e non;
· La capacità di programmare l’attività in base alle esigenze e situazioni personali, specie in caso di riabilitazione da infortunio e recupero dello stato di equilibrio e benessere dopo una malattia
Il primo passo per garantire il rispetto della tutela della salute è quindi la visita medica volta a stabilire l’idoneità, fondamentale per ogni attività e non solo per quella agonistica, che, come detto, è disciplinata e normata dalla legge. La visita medica iniziale non può prescindere dalla valutazione degli aspetti cardiologici, ortopedici e attitudinari del soggetto, in modo particolare se si tratta di bambino o adolescente, ai fini di individuare le indicazioni di idoneità o non idoneità, la necessità di approfondimenti diagnostici, la congruenza tra la disciplina scelta e le caratteristiche psico-fisiche dell’individuo. Per quel che riguarda la sfera cardiologica è importante ricordare che l’idoneità sportiva, e altrettanto l’indirizzo a praticare attività fisica anche non agonistica, è assolutamente da vietare in caso di persistenza di comunicazioni interatriali o interventricolari e in caso di cardiopatia reumatica acuta ed esiti di vizi valvolari. Nell’eventualità di aritmie e difetti della conduzione degli stimoli la decisone inerente l’idoneità verrà presa solo dopo accertamenti specialistici, detti di secondo o terzo livello, sulla base di adeguati protocolli scientifici, noti come “protocolli COCIS” (Comitato Organizzativo Cardiologico per l’Idoneità allo Sport). L’aspetto valutativo idoneativo ortopedico è parimenti importante e volto ad individuare anomalie o difetti strutturali che possono essere sia semplici stati di disturbo transitorio, quali i modesti paramorfismi dell’adolescente, atteggiamenti viziati del comportamento posturale in assenza di lesioni ossee, che se ben individuati e trattati non portano a conseguenze cliniche, sia difetti o patologie di rilevante importanza quali per esempio la scoliosi o le spondilolistesi, che sono invece destinate a peggiorare se il soggetto che ne è portatore viene indirizzato alla pratica di attività sportiva inadeguata.
Infine, per quel che compete l’attenzione agli aspetti attitudinali, va considerata la sinergia tra le componenti fisiologica, psicologica, antropologica e costituzionale: queste ultime valutazioni appaiono fondamentali non tanto per la prescrizione dell’idoneità quanto per l’individuazione del tipo di attività o disciplina più confacente alle caratteristiche del singolo soggetto.
Nel caso in cui la valutazione medica sia propedeutica ad una idoneità di tipo agonistico è assoluto obbligo seguire le prescrizioni di legge, che prevedono, oltre alla visita medica, accertamenti specialistici mirati al definire lo stato di validità degli organi e apparati di vitale importanza. La legge quadro a cui fare tuttora riferimento nell’impostazione normativa è il D.M. 18/2/1982: “Norme per la tutela della attività sportiva agonistica e non agonistica” (integrato e rettificato dal D.M. 28/0271983) che prevede l’adeguamento ad un sistema valutativo tabellare in cui ogni disciplina sportiva viene classificata in tabella A o B e ad ogni tabella corrisponde un modello di visita ed esami specialistici obbligatori. In sintesi per l’idoneità agli sport compresi nella tabella A tab. 1.1 è indispensabile allegare alla visita medica anche un esame delle urine e un ECG prima e dopo sforzo, mentre per le discipline comprese in tabella B tab. 1.2 ai suddetti esami è obbligatorio aggiungere anche la spirometria basale. A tutto questo per alcune specifiche discipline vengono inoltre indicati ulteriori accertamenti integrativi, così come indicati nelle tabelle relative.
La medicina dello sport è una materia interdisciplinare che comporta competenze in ambiti diversi come la cardiologia, la farmacologia, l’ortopedia e altri ancora. Questo testo, senza alcuna pretesa di sostituirsi a trattati più dotti e complessi, raccoglie le lezioni che caratterizzano il core curriculum della disciplina nell’ambito dei corsi integrati di medicina e scienze mediche. L’impegno è quindi rivolto a dettagliare gli argomenti di base della cultura medico sportiva, che sono gli adattamenti fisiologici all’esercizio e la deriva fisiopatologica, il fabbisogno energetico e nutrizionale legato al lavoro muscolare, il doping ed elementi di ematologia dello sport, le risposte dell’organismo alle condizioni ambientali e infine la valenza terapeutica dell’esercizio sportivo nelle malattie metaboliche. Trattandosi di lezioni dedicate all’ambito internistico non è logicamente compresa la parte ortopedica-traumatologica, che viene trattata in altro corso integrato.
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