Titolo | Intenzione nel movimento | ||
Autore | Antonella Sbragi | ||
Genere | Saggistica | ||
Pubblicata il | 10/04/2012 | ||
Visite | 9645 | ||
Editore | Liberodiscrivere® edizioni | ||
Collana | Medico Scientifica N. 6 | ||
ISBN | 9788873883876 | ||
Pagine | 172 | ||
Prezzo Libro | 18,00 € | ![]() |
Il movimento rivela molte cose diverse. È il risultato della tensione verso un oggetto a cui si attribuisce valore, oppure di uno stato mentale. La sua forma e il suo ritmo mostrano la disposizione della persona che si muove in quella particolare situazione. Può caratterizzare uno stato d’animo momentaneo e una reazione fugace o i tratti costanti di una personalità. A volte, ha carattere quantitativo, misurabile, come nello sport, altre volte ha una ispirazione qualitativa, emozionale. L’intenzione riesce ad imprimere suggestioni che vanno oltre la fisica del movimento. Queste riflessioni si sviluppano nella Laban Analysis of Movement (LAM), campo di ricerca all'avanguardia, patrimonio dei linguaggi espressivi e non solo, che prende il nome dal coreografo Rudolf Laban, suo ideatore. Anche nell'ambito didattico-formativo si sta rivolgendo l'attenzione a questo aspetto del movimento: le nuove indicazioni ministeriali promuovono la competenza di tradurre le idee in atti ed espressioni creati
Presentazione
a cura del Presidente
Corsi di Laurea in Scienze Motorie
dell'Università degli Studi di Genova
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Prof. Luigi Molfetta
Solo chi è innamorato del Movimento, che della vita è un’alta espressione, ama analizzarlo, studiarlo, descriverlo, immaginarlo, realizzarlo. E’ con l’esperienza e con l’amore per il movimento che la Prof.ssa Sbragi ha portato a compimento un’altra sua opera dedicata e destinata ai cultori e ai neofiti, facendoli innamorare del movimento in ogni sua specie, dalla danza allo sport.
La conoscenza approfondita del movimento ha consentito all’Autrice la ‘vivisezione’ scientifica dello stesso, seguendo un percorso descrittivo e analitico capace di rappresentare ogni ambito del movimento, ogni sua correlazione spazio-temporale, tutta la portata rappresentativa e simbolica e tutta la carica fisiologica e meccanica.
L’opera avvicina al movimento colui il quale di esso ha un’idea imprecisa ed inoltre conferma nell’amore per lo stesso chi vive il movimento come ragione della propria professione.
Educare attraverso il movimento, la danzatrice come l’atleta, è arte nobile e immortale.
L’Autrice ha posto nel movimento “l’intenzione” di educare alla vita e alla gioia.
Introduzione
a cura del
Coordinatore Educazione Fisica e Sport
Ufficio scolastico provinciale genova
Prof. Marco Ricchini
In questi anni ho avuto il piacere di collaborare con Antonella Sbragi apprezzando il suo modo di essere e la cura di ogni particolare; ma soprattutto il grande amore per lo studio della sua materia. Le sono grato per avermi concesso di scrivere queste poche righe di introduzione.
Prendo il libro e leggo:
“… Attraverso il testo, l’autrice, conduce il lettore a comprendere molti aspetti dell’attività fisica spesso dati per scontati o persino ignorati; ciò che viene espresso non è solo l’intenzione di un movimento ma la consapevolezza di come un gesto possa essere riprodotto e conosciuto dall’esecutore.
L’analisi di ogni atto diventa concetto, diventa fulcro e presupposto per un movimento successivo. Ciò che viene analizzato è interiorizzato in un continuum dinamico, si riesce a comprendere ogni livello dell’azione, dall’inizio fino al suo completamento. L’espressione finale è quindi il frutto di innumerevoli prese d’atto progressive tutte riconducibili alle variabili spazio temporali.
Nelle pagine si avverte la necessità di far insorgere in chi legge una volontà precisa: spingersi oltre, raggiungere quel punto dove la comunicazione è molteplicità di atti interiorizzati e riprodotti. Il movimento diventa la base del passaggio da un barlume comunicativo, all’esplosione della personale vitalità. Ogni gesto non è una brutale e monotona ripetizione ma creativa espressione dell’armonia personale.
Suono e silenzio, ritmo e staticità vengono spiegati partendo dalla componente relazionale, fino a raggiungere il livello comunicativo consono all’intenzione stessa. L’alternanza delle scansioni temporali è la radice del pensiero e quindi cardine della creativa espressione della propria realtà.
Ascoltare il proprio corpo diventa non solo la base per affermare ciò che siamo ma soprattutto il desiderio di diventare ciò che vogliamo essere.”
Prefazione
Il movimento rivela molte cose diverse. È il risultato della tensione verso un oggetto a cui si attribuisce valore, oppure di uno stato mentale. La sua forma e il suo ritmo mostrano la disposizione della persona che si muove in quella particolare situazione. Può caratterizzare uno stato d’animo momentaneo e una reazione fugace o i tratti costanti di una personalità. A volte, ha carattere quantitativo, misurabile, come nello sport, altre volte ha una ispirazione qualitativa, emozionale. L’intenzione riesce ad imprimere suggestioni che vanno oltre la fisica del movimento.
Una danzatrice sulle punte, mentre piroetta velocissima sul palcoscenico, sembra essere senza peso, così un mimo, che cammina curvo, con estrema lentezza, sa suggerire l’impressione di portare un peso insostenibile, ma immaginario.
Lo spazio è il luogo dove il movimento accade. La qualità è come si realizza, mentre nel tratto di unione fra corpo e spazio si concretizza l’armonia della forma.
Queste riflessioni si sviluppano nella Laban Analysis of Movement (LAM), campo di ricerca all'avanguardia, patrimonio dei linguaggi espressivi e non solo, che prende il nome dal coreografo Rudolph Laban, suo ideatore.
Anche nell'ambito didattico-formativo si sta rivolgendo l'attenzione a questo aspetto del movimento: le nuove indicazioni ministeriali promuovono la competenza di tradurre le idee in atti ed espressioni creative.
Le attività espressive, infatti, si raccordano con le diverse aree disciplinari perché l'intento è di: coinvolgere tutti, con soddisfazione e divertimento; educare ad un approccio al movimento consapevole, utile nell’arco della vita intera; riflettere su principi, concetti condivisibili e applicabili in aree differenti; osservare ed interpretare in modo critico i fenomeni legati al mondo dell’attività motoria e sportiva proposti dal contesto culturale e sociale; imparare a comunicare con un linguaggio non riducibile a quello verbale.
Il linguaggio espressivo rappresenta, inoltre, una vasta gamma di attività in cui predomina la componente artistica. Da sempre, gli artisti che hanno lasciato un segno nell’anima dei loro contemporanei con mezzi espressivi diversi, hanno risposto all'impulso interiore di esprimere emozioni e idee.
Antonella Sbragi
Il movimento rivela molte cose diverse. È il risultato della tensione verso un oggetto a cui si attribuisce valore, oppure di uno stato mentale. La sua forma e il suo ritmo mostrano la disposizione della persona che si muove in quella particolare situazione. Può caratterizzare uno stato d’animo momentaneo e una reazione fugace o i tratti costanti di una personalità. A volte, ha carattere quantitativo, misurabile, come nello sport, altre volte ha una ispirazione qualitativa, emozionale. L’intenzione riesce ad imprimere suggestioni che vanno oltre la fisica del movimento. Queste riflessioni si sviluppano nella Laban Analysis of Movement (LAM), campo di ricerca all'avanguardia, patrimonio dei linguaggi espressivi e non solo, che prende il nome dal coreografo Rudolf Laban, suo ideatore. Anche nell'ambito didattico-formativo si sta rivolgendo l'attenzione a questo aspetto del movimento: le nuove indicazioni ministeriali promuovono la competenza di tradurre le idee in atti ed espressioni creati
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