Titolo | La Ginnastica Ritmica, Sportiva ed Educativa | ||
Autore | Daniela Senarega | ||
Genere | Sport | ||
Pubblicata il | 09/01/2013 | ||
Visite | 13361 | ||
Editore | Liberodiscrivere® edizioni | ||
Collana | Spazioautori N. 3370 |
ISBN EBook | 9788873884156 | ||
Prezzo eBook |
4,99 € |
Questo testo vuole fornire un approccio alla GINNASTICA RITMICA dando una conoscenza sull’argomento utile soprattutto per affrontare un insegnamento a livello scolastico e di GpT, e diventare un manuale per gli studenti di Scienze Motorie dello Sport e della Salute.
Il lavoro riguarda l’origine della ginnastica ritmica, la descrizione, la metodologia e le sue componenti di base, il ritmo, la ginnasta, la valutazione e la tecnica e la didattica individuali e di squadra.
La scelta dell’argomento nasce dall’esigenza di definire con sempre maggiore precisione il modello di una disciplina sportiva giovane e olimpica alla quale il mondo scientifico e sportivo, la ricerca e gli autori di testi sportivi hanno dedicato fino ad ora poco spazio e poca notorietà.
SOMMARIO
INTRODUZIONE 7
I - LA GINNASTICA RITMICA 9
1.1 Cenni storici 9
1.2 L'Italia nella ginnastica ritmica 15
II - GLI ATTREZZI DELLA GINNASTICA RITMICA 17
2.1 Gli attrezzi 17
III - LA VALUTAZIONE NELLA GINNASTICA RITMICA 23
3.1 Il codice dei punteggi internazionale 23
3.2 Eventi e competizioni 24
IV - REQUISITI FONDAMENTALI 26
4.1 Requisiti Fondamentali 26
4.2 Requisiti Psicologici 27
4.3 Requisiti Morfologici 27
4.4 Modello di Prestazione 27
4.4.1 Flessibilità e Mobilità Articolare 28
4.4.2 Forza 32
4.4.3 Velocità 33
4.4.4 Resistenza 33
V - IL RITMO NELLA GINNASTICA RITMICA 35
5.1 Il ritmo 35
5.2 L’accento 37
5.3 La tonalità 38
VI - LA COORDINAZIONE 39
6.1 Il significato della coordinazione 39
6.2 Le capacità coordinative generali 41
6.3 Le capacità coordinative specifiche 41
VII - LA GINNASTA 44
7.1 Il corpo della ginnasta 44
VIII - LA DIDATTICA DELLA GINNASTICA RITMICA 47
8.1 La didattica di un esercizio individuale 47
8.1.2 Didattica degli elementi corporei 47
8.2 Didattica e caratteristiche d’attrezzo 61
8.2.1 La fune 62
8.2.2 Il cerchio 67
8.2.3 La palla 72
8.2.4 Le clavette 77
8.2.5 IL NASTRO 80
8.3 La specialità d’insieme nella ginnastica ritmica 83
8.3.1 Le caratteristiche dell’esercizio di insieme 84
8.3.2 Requisiti generali per la pratica della specialità di insieme: 90
CONCLUSIONI 91
BIBLIOGRAFIA 92
SITOGRAFIA : 94
INTRODUZIONE
Questo testo vuole fornire un approccio alla GINNASTICA RITMICA dando una conoscenza sull’argomento utile soprattutto per affrontare un insegnamento a livello scolastico e di GpT, vuole essere un manuale per gli studenti di Scienze Motorie dello Sport e della Salute.
Il lavoro riguarda l’origine della ginnastica ritmica, la descrizione, la metodologia e le sue componenti di base, il ritmo, la ginnasta, la valutazione e la tecnica e la didattica individuali e di squadra. La ginnastica ritmica fa parte degli sport estetici; è uno dei pochi sport che racchiude al suo interno non solo il gesto atletico, ma anche l’eleganza, l’armonia, la musicalità e l’espressività. Tuttavia, la ginnastica ritmica è, dal punto di vista agonistico, a prescindere dalla tecnica, una disciplina molto dura, fatta di esercizi propedeutici, di sforzi muscolari e impegno mentale.
La scelta dell’argomento nasce dall’esigenza di definire con sempre maggiore precisione il modello di una disciplina sportiva giovane e olimpica alla quale il mondo scientifico e sportivo, la ricerca e gli autori di testi sportivi hanno dedicato fino ad ora poco spazio e poca notorietà.
La ginnastica ritmica è uno sport olimpico che consiste in una progressione al suono della musica di esercizi ginnici che prevedono l'utilizzo di piccoli attrezzi. La praticano circa 3000 ginnaste ed è una disciplina prettamente femminile anche se recentemente è stata introdotta per i maschi. Le gare sono individuali o di squadra. In Italia è in fase di sperimentazione la coppia mista. Gli esercizi si svolgono su una pedana delle dimensioni di 13 metri per lato. La musica serve da guida e da aiuto; le figure di esecuzione vengono giudicate per la difficoltà tecnica, la grazia e l'eleganza.
Le ginnaste, nelle gare individuali eseguono esercizi di 75 o 90 secondi, le cui posizioni devono essere mantenute per pochi istanti; le atlete si esibiscono con 4 attrezzi (viene escluso quello della squadra). Le gare di insieme, ossia più ginnaste in pedana, consistono in due esercizi: uno con attrezzi uguali e uno con attrezzi diversi, per una durata massima di due minuti e mezzo in cui gli scambi, le collaborazioni tecniche e la sintonia tra le atlete resta fondamentale. Durante le esecuzioni l'attrezzo deve essere in movimento o maneggiato secondo le sue caratteristiche.
I - LA GINNASTICA RITMICA
1.1 Cenni storici
Ricercando l’origine della ginnastica, in forme partecipative e ricreative, la documentazione storica più lontana, risalente a circa 2000 anni a. C. è conservata negli affreschi della tomba di Amenemhat, governatore dell'Alto Egitto. La tomba conserva la descrizione di numerose gare atletiche, lotta scherma e pugilato. “Una rappresentazione molto interessante raffigura anche delle fanciulle intente nel gioco della palla, quasi un preludio all'immagine che ci viene proposta da Omero (VII sec. a. C., Od., VI, 142 e 165), che ritrae Nausica insieme alle compagne in riva al fiume, mentre gioca con la palla e a noi offre la descrizione di una forma ludica di movimento spontaneo e già organizzato”.
Anticamente, il sistema educativo nell'intento di formare cittadini forti e valorosi, si avvaleva della ginnastica come mezzo per sviluppare il corpo e elevare l'anima. La ginnastica diviene, dunque, strumento indispensabile per perfezionare le forze fisiche, la prestanza, il coraggio e la forza morale. Allo stesso modo, assume un ruolo di rilevante importanza l'insegnamento della musica, in quanto, poiché composta di canto, melodia, armonia e ritmo, serve secondo Platone a temperare “la selvatichezza e la scontrosità dell'animo” Per questi scopi l'educazione fisica e la ginnastica, è fondamentale per la formazione dei giovani. In relazione alla nazione e al periodo storico, questa disciplina acquista peculiarità diverse e subisce un processo di differenziazione. Dopo un periodo di stasi nel Medioevo, la ginnastica continuò ad evolversi durante il Rinascimento, “l'educazione umanistica valorizzò l'esercizio fisico restituendogli l'antico splendore, mentre nei secoli a seguire molti furono gli studi che riconobbero l'importanza fisica e morale di questo sport. In epoca moderna (primi decenni del 900) grazie all'entrata in scena del fisiologo francese Georges Demeny (1859-1917) si conclude con la definizione di un'attività basata sull'esecuzione di movimenti coscienti che impegnano i centri nervosi, educandoli ad un lavoro di raffinata coordinazione per attuare la giusta alternanza di contrazione e decontrazione dei muscoli interessati al gesto motorio”. La sua idea di ginnastica femminile, non troppo intensa e faticosa, attraverso l'ampiezza del movimento, ricerca un risultato estetico e il benessere generale.
Egli partecipò, assieme ad altri illustri protagonisti al Congresso Internazionale di Parigi del 1913, occasione in cui la Ginnastica Ritmica si mise in grande evidenza. In tale sede G. Demeny illustrò il suo metodo al quale si ispirarono successivamente gli ideatori della Ginnastica Ritmica.
Un contributo particolare viene offerto da Francois Delsarte, insegnante di arte drammatica, il quale dedicò uno studio particolareggiato ai gesti delle mani, ai movimenti delle braccia e del corpo. Il suo sistema gestuale non è stato considerato un sistema ginnico, ma divenne molto popolare come forma di ginnastica femminile, perché esaltava la grazia e il portamento. Inoltre, introdusse nel movimento ginnastico due qualità importanti; quella estetica e quella espressiva.
Verso la fine del XIX secolo, in un ambiente già sensibilizzato dal metodo scientifico di Demeny e dall'analisi gestuale di Delsarte, si impone un movimento ginnico definibile estetico-ritmico. In esso confluiscono rappresentanti dell'arte teatrale, musicale e della danza.
In particolare Emile Jaques-Dalcroze, professore di armonia al Conservatorio di Ginevra e compositore, rivolge il suo interesse allo studio ritmico del movimento alla scopo principale di migliorare la preparazione professionale dei suoi allievi del Conservatorio e sviluppare la loro sensibilità musicale. Il suo metodo denominato “Euritmica”, si definisce come l'arte di esprimere la musica con movimenti naturali del corpo, suggeriti o di libera ideazione personale, che corrispondono alla scritturazione ritmica del brano musicale studiato (“solfeggio corporeo”). Egli considera “ritmica” quindi, una interpretazione motoria che comprende e coinvolge la volontà, centri nervosi e temperamento del singolo.
Rudolf Bode, dopo aver frequentato la scuola di Jaques-Dalcroze, fonda a Monaco, in Germania, una scuola di Ginnastica Moderna.
L'accompagnamento musicale nel suo metodo educativo ha rilevanza fondamentale (è egli stesso compositore) perché trascina in azione motoria i sentimenti che la musica riesce a suscitare: anche i piccoli attrezzi vengono utilizzati come mezzi per l'esatta percezione del corpo. Nel 1922 in contemporanea con i primi giochi mondiali a Parigi si svolse il primo Congresso Nazionale di Ginnastica Ritmica dopo il dopoguerra. Nel 1925 vengono rappresentati esercizi a corpo libero e con piccoli attrezzi, tomo a cura di Giuseppe Monti, ma solo nel 1948 la disciplina ancora con fine puramente educativo diventa a carattere competitivo. E bisogna attendere fino al 1962 per parlare in Italia di ginnastica ritmica a livello agonistico.
Nello stesso periodo molti sono i divulgatori della Ginnastica Ritmica del Bode. Ricordiamo in Germania Heinrich Medau che sulla base di Rudolf Bode amplia le sue idee in particolare sugli attrezzi: primo fra tutti la palla, il cerchio, le clavette, il tamburello che utilizza con una nuova metodica. Essi anziché limitare favoriscono la naturalezza del movimento attraverso un approccio semplice e divertente.
Ad Andreina Gotta va il merito di aver per prima, in Italia, colto l'importanza di elaborare una nuova forma di espressione motoria femminile e di aver creato un nuovo metodo che, seppur ispirato ai suggerimenti provenienti dalle varie scuole europee, viene elaborato in forma propria, originale ed arricchito da una vasta produzione bibliografica. Il nuovo metodo viene ufficialmente approvato dal Ministero della Pubblica Istruzione il 12 Giugno del 1953, ma i temi della nuova ginnastica sono inseriti nei programmi scolastici già dal 1952 con D.P.R. n. 1126. Alla base di questo metodo colpisce non solo la varietà delle proposte e l'uso di saltelli, passi ritmici da alternare a schieramenti nuovi, l'insegnamento di soluzioni per coppie, l'interpretazione dei movimenti tecnici, sia a corpo libero sia con i piccoli attrezzi, sulla musica, l'acquisizione del senso ritmico.
Gli iniziatori di questa nuova attività sportiva sono i paesi dell'Est, le prime prove sono esclusivamente individuali.
Le nazioni che attivano per prime gare nazionali di Ginnastica Moderna (denominazione originaria attribuita al nuovo sport) sono: Unione Sovietica 1948, Bulgaria 1951, Cecoslovacchia 1953, Austria 1954, Germania dell'Est 1958.
“Nel 1951 a Firenze avvengono incontri tra le rappresentanti austriache e quelle di altri paesi per stabilire regolamenti e programmi sulla nuova disciplina, in modo da salvaguardarne i principi caratterizzanti: naturalezza, accentuazione dei movimenti, assecondamenti, rispetto dell'aderenza alla musica di accompagnamento e un raffinato maneggio del piccolo attrezzo”.
Nel 1962 si ottiene l'autorizzazione a svolgere competizioni internazionali di ginnastica moderna nell'ambito della F.I.G. (Fédération International de Gymnastique), ma questa volta in forma autonoma, separata dalla ginnastica artistica, e nel 1963 hanno inizio le prime gare.
Man mano che il settore agonistico cresce, guidato dai paesi dell'est, la disciplina assume la denominazione di Ginnastica Ritmica Sportiva, che la contraddistingue dalle altre.
Nel 1963 a Budapest si svolge il primo Campionato del Mondo con due prove individuali: una a corpo libero e una con la palla o il cerchio a scelta. L'Italia non è presente alla competizione.
Nel 1965 si svolge a Praga il 2° Campionato del Mondo con quattro prove individuali, di cui una obbligatoria e tre libere.
Nel 1967 il 3° Campionato del Mondo è a Copenaghen e l'Italia per la prima volta partecipa con un esercizio di squadra per sei ginnaste con il cerchio: viene introdotta nelle gare anche la prova collettiva. Alla squadra italiana viene riconosciuto unanimemente la più alta notazione per la composizione (dieci decimi) e ciò segna l'inizio dell'affermazione in campo internazionale della linea compositiva italiana.
Nel 1968 la Federazione Internazionale di Ginnastica Ritmica affida ad Andreina Gotta l'incarico di seguire l'attività della ginnastica moderna nelle nazioni ad esse iscritte. Nasce così la nuova disciplina tra le attività agonistiche, la ginnastica ritmica.
Il 6 dicembre 1970 a Roma si organizza la prima gara nazionale su programmi individuali con la palla e il cerchio, e l'esercizio libero di squadra per sei ginnaste sempre con il cerchio.
Nel 1971 l'Italia partecipa al 5° Campionato del Mondo che si svolge all'Avana (Cuba) e riceve la medaglia di bronzo nell'esercizio di squadra con tre palle e tre cerchi, prime e seconde rispettivamente Russia e Bulgaria.
Nel 1975 a Madrid al 7° Campionato del Mondo l'Italia vince il titolo di Campione del Mondo nella specialità squadra (tre palle e tre funi) al secondo e al terzo posto Giappone e Spagna. Per la prima volta sono presenti anche le ginnaste individualiste italiane.
Nel 1984 la ginnastica ritmica diventa uno sport olimpico con la partecipazione ai Giochi Olimpici di Los Angeles. Viene ammessa alle Olimpiadi con una sola delle specialità, quella individuale. Solo nel 1996, ben dodici anni dopo, si ha l'ammissione della specialità di squadra, in occasione dei Giochi di Sidney.
Dopo tanti anni di dominio incontrastato dei paesi dell'est, la squadra italiana riesce con una spettacolare esecuzione a vincere l'argento alle ultime Olimpiadi di Atene 2004, (foto) e conferma la sua forza conquistando una storica vittoria ai Campionati del Mondo di Baku nel 2005: nella gara con 3 cerchi e clavette la squadra è campione del mondo con il punteggio di 15,675. L'Italia chiude la competizione con un grande secondo posto nel medagliere (1 oro e 2 argenti) alle spalle della Russia entrando definitivamente tra le nazioni di elite di questa disciplina e affermando una nuova e originale impostazione della Ritmica di Insieme in campo internazionale.
Questo testo vuole fornire un approccio alla GINNASTICA RITMICA dando una conoscenza sull’argomento utile soprattutto per affrontare un insegnamento a livello scolastico e di GpT, e diventare un manuale per gli studenti di Scienze Motorie dello Sport e della Salute.
Il lavoro riguarda l’origine della ginnastica ritmica, la descrizione, la metodologia e le sue componenti di base, il ritmo, la ginnasta, la valutazione e la tecnica e la didattica individuali e di squadra.
La scelta dell’argomento nasce dall’esigenza di definire con sempre maggiore precisione il modello di una disciplina sportiva giovane e olimpica alla quale il mondo scientifico e sportivo, la ricerca e gli autori di testi sportivi hanno dedicato fino ad ora poco spazio e poca notorietà.
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