Titolo | Per grazia ricevuta | ||
Autore | M. Gisella Catuogno | ||
Genere | Storia e tradizione locale | ||
Pubblicata il | 20/05/2013 | ||
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Diciassette tavolette votive, quasi tutte siglate PGR, “per grazia ricevuta”: quasi tutte settecentesche, due soltanto dell’800. Questo il tesoretto custodito da secoli nella chiesa del SS Sacramento, a Portoferraio, ma solo da ieri esposto nei locali della sagrestia, dove ne hanno preso visione, in anteprima, i soci di Italia Nostra, che ha contribuito al loro restauro.
La straordinaria scoperta è avvenuta quindici anni fa, grazie alle ricerche instancabili di Gianfranco Vanagolli, che solo in questi giorni, però, ha potuto realizzare la speranza di vederle offerte all’attenzione del pubblico. Sono opere interessanti e commoventi nella loro ansia di voler esprimere, attraverso forme e colori, a volte ingenui ma talora raffinati e testimoni di tendenze culturali in atto, la gratitudine e la riconoscenza per un pericolo scampato e per la salvezza o la salute ritrovate.
Si va dalla bambina sfuggita all’assalto di un cane più grosso di lei, ad una donna sofferente di emottisi che giace sul suo letto a baldacchino, invocando, come tutti, del resto,
Ma ancora più attraenti appaiono le immagini di argomento marino, dove il pittore insiste sulla furia degli elementi di cui è vittima l’imbarcazione di turno -leudo o bove che sia- che appare quasi inghiottita dalle acque, col suo disgraziato equipaggio che si mostra impotente a governarla, per le vele stracciate dalla forza del vento e gli altri strumenti di navigazione fuori uso per il turbinio spaventoso delle onde e l’infuriare del temporale. Il veliero si trova talvolta vicino alla costa ma impossibilitato a raggiungerla senza danno, mentre da terra uomini, donne e ragazzi sulla spiaggia chiamano i marinai e invocano
I paesaggi che fanno da sfondo sono i nostri: le Viste, il Golfo di Campo, l’esterno e l’interno del SS. Sacramento, i colli e le marine elbane.
Insomma, un gioiello vero queste tavolette, considerando la loro datazione e la rarità che accompagna il genere: da apprezzare e custodire con cura come testimonianza, degna d’ attenzione e di rispetto, della devozione della nostra gente e della fatica delle loro esistenze.
MGC
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