Pier Guido Quartero
Le Radici dell’Ombra

Titolo Le Radici dell’Ombra
1948, a guerra finita. Da Genova passa la via dei topi.
Autore Pier Guido Quartero
Genere Narrativa - Storico      
Pubblicata il 29/10/2019
Visite 4825
Editore Liberodiscrivere® edizioni
Collana Il libro si libera  N.  180
ISBN 9788893391733
Pagine 216
Prezzo Libro 15,00 € PayPal

Versione Ebook

ISBN EBook 9788893391740
Prezzo eBook 4,99 €
Tra fine ottocento e inizio novecento, per risolvere una questione sorta con la Repubblica Federale di Colombia, l’Italietta umbertina si atteggia a grande potenza e adotta la così detta politica delle cannoniere. 
Gli sviluppi della vicenda (passata alla storia come Caso Cerruti) pongono le condizioni per la nascita dell’amicizia tra due famiglie, una italiana (i genovesi Traverso) e una tedesca (i baltici Dragendorff - von Königsegg), che si consoliderà nel tempo, anche con l’intreccio di vincoli di parentela. 
Seguiranno, superata la prima guerra mondiale e l’epidemia di influenza asiatica che causa anche più morti della guerra stessa, frequentazioni estive nella villa di Laigueglia dei Traverso, nel corso delle quali si approfondiranno i legami tra i ragazzi delle due famiglie. 
La svolta nella storia avverrà quando, al termine della seconda guerra mondiale, gli stessi ragazzi, divenuti adulti, si reincontreranno a Genova, divenuta snodo importante della rete su cui, in quel 1948, centinaia di migliaia di persone si muovevano per tornare a casa, oppure costrette alla ricerca di un lavoro o di una nuova patria, ma anche per sfuggire alla sanzione per i crimini commessi.
(In corsivo i fatti e i personaggi di fantasia)
 
1873: Nasce Pietro Traverso (nonno di Alfredo, il narratore – protagonista).
1885Febbraio: Nello Stato federale colombiano del Cauca, durante la guerra civile tra gli insorti del partito liberale e il partito conservatore, le proprietà del cittadino italiano Ernesto Cerruti vengono distrutte o sequestrate con l’accusa di collaborazione con le forze liberali.
1885Luglio: La Corvetta Flavio Gioia sbarca il proprio equipaggio che blocca con mitragliatrici l’accesso alla città di Buenventura ottenendo la liberazione di Cerruti.
1886Gennaio: Viene creata la “Divisione navale dell’America Latina” con lo scopo di vigilare e proteggere gli interessi degli emigrati italiani in Colombia.
1888Febbraio: fallisce la mediazione spagnola sul caso Cerruti.
1896Settembre: Pianificazione di una spedizione militare contro il Brasile a causa delle agitazioni anti-italiane in alcune citta brasiliane (poi non effettuata).
1897, 2 Marzo: Sentenza Cleveland (Pres. USA) sul caso Cerruti.
1898Aprile: Si interrompono le negoziazioni per il pagamento del dovuto e si decide l’invio di una nuova squadra navale per obbligare la Colombia a pagare. Tuttavia non avvengono azioni di forza, a causa dell’intervento di mediazione degli Usa.
1900: Dopo un viaggio d’affari in Germania, Pietro Traverso sposa Irma Dragendorff-von Königsegg.
1901, 7 Settembre:Protocollo dei Boxer: venne istituita la Concessione italiana di Tientsin.
1902: Nasce da Pietro e Irma Dragendorff-von Königsegg Pier Andrea Traverso, padre di Alfredo.
1910: Muore Andrea Traverso.
1911, 6 Giugno: Una commissione internazionale chiude la vicenda Cerruti.
1912, Maggio: L’Italia occupa le isole del Dodecaneso durante la guerra per la Libia con la Turchia.
1915, 23 Maggio: L’Italia dichiara guerra all’Austria (poi Turchia, Bulgaria e Germania).
1918, 3 Novembre: Armistizio con l’Austria.
1918/1920: Epidemia di Spagnola.
1922, 28 Ottobre: Marcia su Roma.
1925, Giugno: Da Pier Andrea Traverso e Gianna Parodi nasce Alfredo Traverso.
1928: Nasce Alda, sorella di Alfredo.
1930/37: I Traverso in vacanza a Laigueglia con i Dragendorff– von Königsegg.
1933, 30 Gennaio: Hitler assume il Cancellierato in Germania.
1933, 6 Luglio: Viene emanata la legge numero 999, contenente Ordinamento organico per l’Eritrea e la Somalia (contenente norme discriminatorie sulle relazioni tra italiani e locali. Seguiranno il Regio Decreto Legislativo 19 aprile 1937, numero 880, Sanzioni per i rapporti d’indole coniugale tra cittadini e sudditi; Legge del 29 giugno 1939, numero 1004, Sanzioni penali per la difesa del prestigio di razza di fronte ai nativi dell’Africa italiana; Legge del 13 maggio 1940, numero 882, Norme relative ai meticci).
1934, 30 Giugno: Notte dei Lunghi Coltelli (epurazione violenta delle Sturmabteilungen e di altri oppositori interni al regime nazista).
1936, 5 Maggio h 16: Badoglio entra in Addis Abeba.
1938, Dicembre: Rimasto vedovo, Pier Andrea Traverso si trasferisce ad Addis Abeba, con Alfredo.
1938, 14 Luglio: Il Giornale d'Italiapubblica il “Manifesto della Razza” (anonimo) col titolo “Il Fascismo e i problemi della razza”. Lo stesso testo sarà ripubblicato sul numero uno della rivista “La difesa della razza” il 5 agosto 1938, con la firma di 10 scienziati.
1938, estate/autunno: Emanazione dei decreti contro gli ebrei (Regio decreto legge del 5 settembre 1938 – «Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista»; Regio decreto legge del 7 settembre – «Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri»; “Dichiarazione sulla razza” emessa il 6 ottobre dal Gran Consiglio del Fascismo, successivamente adottata con Regio decreto legge del 17 novembre.
1939, 1 settembre: Attacco della Germania alla Polonia.
I941, 6 aprile: Il Gen. Cunningham entra ad Addis Abeba.
1941, 5 maggio: Hailé Selassié torna sul trono.
1942, 20 Gennaio: Conferenza di Wannsee in cui si decide la Soluzione Finale.
1943, 25 Luglio: Caduta di Mussolini.
1943, 25 Settembre: Viene proclamata la Repubblica Sociale Italiana.
1945, 23 Aprile: Il CLN Ligure e il Comando Militare Regionale decidono l’inizio dell’insurrezione.
1945, 25 Aprile: Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – avente sede a Milanoe presieduto da Luigi Longo,Emilio Sereni,Sandro PertiniLeo Valiani–  proclama l'insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti. – Il Generale Meinhold firma la resa delle sue truppe a Villa Migone.
1945, 29 Aprile: Resa di Caserta che ufficializza la fine della RSI.
1945, 1 Maggio: Tutta l'Italia settentrionale è liberata.
1945, 8 Maggio: Resa tedesca; (segue, il successivo 2 settembre, la resa dell'Impero giapponese).
1945, 20 Novembre / 1946, 1 Ottobre: Processo di Norimberga.
1946, 2/3 Giugno: Referendum Monarchia Repubblica ed elezione Assemblea Costituente.
1946, 22 Giugno: Amnistia Togliatti
1946, 28 Giugno: Prima riunione dell’Assemblea Costituente ed elezione del capo provvisorio dello Stato: Enrico De Nicola.
1947, 10 Febbraio: Con il Trattato di Parigila concessione di Tientsin, così come i quartieri commerciali italiani a Shanghai,HankowPechino, vengono formalmente soppressi e assegnati alla Cina.
1947, 15 Settembre: Il Dodecaneso (che nel ’43 è stato occupato dai tedeschi) torna alla Grecia.
1947: Simon Wiesentahl fonda a Linz il Centro di documentazione ebraica per raccogliere informazioni per futuri processi.
1948, 1 Gennaio: Entrata in vigore della Costituzione italiana.
1948, 14 Maggio: David Ben Gurion proclama lo Stato di Israele.
1948, 14 luglio h 11,30: Attentato a Togliatti.
194815 Luglio: Gino Bartali, sul Col d’Izoard, sconfigge Bobet e vince il Tour de France.
1951, 20 Febbraio: Nasce Pier Andrea Traverso (detto Peo), il figlio di Alfredo.
 
 
 
 
Era una luminosa giornata di primavera, nel ’46. Una pattuglia mista, composta da soldati della RoyalMilitary Police britannica e da alcuni volontari della polizia partigiana, aveva formato un posto di blocco poco fuori Sarzana. Gli italiani stavano di guardia sui lati della strada, mentre gli inglesi si erano sistemati comodi, seduti all’ombra della loro camionetta, un po’ più indietro. A una certa ora, uno dei nostri scorse, da lontano, segni di movimento. In pochi minuti divenne chiaramente visibile dalle colline il polverone di una colonna in avvicinamento. Due dei volontari, moschetto alla mano, si portarono in mezzo alla strada, facendo segno ai nuovi arrivati di arrestarsi e farsi riconoscere. Nel frattempo un altro, un ragazzotto che era lì per dare una mano, era corso più indietro, per avvisare quelli della RMP, che venissero a dare man forte, in caso di bisogno.
Sulle prime, tutto apparve regolare, anche perché in testa alla colonna, formata da diversi camion carichi di persone male in arnese, c’era una jeep a bordo della quale si scorgevano alcuni militari con indosso l’uniforme di sergenti dei Royal Engineersbritannici. Le cose però mutarono di colpo quando gli occupanti dell’auto videro sopraggiungere i militi della RMP. L’automobile fece una rapida inversione e si allontanò veloce, malgrado le intimazioni di chi stava al posto di blocco. Qualcuno gridò: – Sono tedeschi travestiti! – e fu anche sparato qualche colpo a scopo di intimidazione, senza particolari conseguenze.
A questo punto, gli uomini di pattuglia si rivolsero alle persone assiepate sui camion. Era difficile capirle, perché parlavano tutte insieme, e per di più si esprimevano in lingue diverse. Alcuni più esagitati mostravano le braccia, segnate da tatuaggi. Il ragazzo che era andato a chiamare i britannici esclamò: – Devono essere nazisti travestiti! Lo sappiamo, che le SS hanno il gruppo sanguigno tatuato sul braccio! – Ma era difficile immaginare l’appartenenza alla feroce struttura paramilitare nazista di quell’insieme di persone di ambo i sessi, ridotte in condizioni pietose e tanto diverse tra loro per l’idioma parlato e l’età. La verità venne fuori presto: si trattava, in realtà, di ebrei scampati all’olocausto che si stavano recando a La Spezia per imbarcarsi con destinazione Palestina, nell’ambito dell’Aliyah Bet, il secondo esodo, una grande migrazione programmata e gestita dall’Haganah, una organizzazione di sopravvissuti al grande massacro, per raggiungere finalmente la terra promessa. Eretz Israel.
*****
L’episodio qui ricostruito, con solo un minimo di fantasia, è storicamente avvenuto davvero e, anche se non costituisce il filo principale di questo romanzo, ha la precisa funzione di portare l’attenzione di chi legge all’interno di tempi e situazioni particolarissime, ma assai diffuse e frequenti negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, a proposito delle quali occorre spendere ancora qualche parola.
Infatti, uno degli snodi più importanti dell’operazione di cui stiamo parlando era in Liguria, in un primo tempo soprattutto a Vado e successivamente a La Spezia, nel cui porto tutt’oggi il molo Pirelli conserva ancora il nome che allora gli venne attribuito dagli ebrei in partenza: La Porta di Sion.
Il motivo per cui in testa alla colonna fermata a Sarzana c’era un’auto con a bordo persone che indossavano divise da sottufficiali inglesi (e ripeto che il fatto è vero e non una mia invenzione) è presto detto: la Gran Bretagna, che in Medio Oriente aveva giocato una lunga e complicata partita per tutto l’ottocento e ancora nei primi anni del novecento, aveva ora la responsabilità di gestire una quantità di situazioni critiche, determinatesi a seguito di alcune avventate iniziative su quel territorio, che ne avevano pericolosamente alterato gli equilibri. Al momento, malgrado alcune promesse succedutesi nel tempo e nonostante la buona volontà di una parte del ceto politico, l’orientamento concreto del governo britannico era di impedire quanto più possibile un insediamento ebraico in Palestina per evitare scontri con la parte araba delle popolazioni locali. Ciò aveva comportato, per l’Haganah, la necessità di operare di nascosto, ricorrendo anche a trucchi e travestimenti.
L’esodo del popolo di Israele è ben noto, grazie anche a libri e pellicole cinematografiche che si diffusero negli anni seguenti, ma non fu questo l’unico spostamento di massa avvenuto in quegli anni. Molti altri ve ne furono, in parte resi possibili, quando non addirittura necessari, dalla nuova situazione determinatasi con la fine della seconda guerra mondiale. Il conflitto, infatti, aveva in primo luogo comportato la dislocazione di un gran numero di truppe sul territorio europeo, e alla vittoria degli Alleati si era accompagnata la resa e la prigionia di centinaia di migliaia di soldati dell’Asse. Un primo flusso di rientro fu quindi quello dei prigionieri di guerra, che per l’Italia fu reso anche più duro e complesso, posto che a chi si era arreso agli angloamericani e ai russi si aggiungevano i circa seicentomila militari internati dai tedeschi successivamente all’8 settembre, i cosiddetti Internati Militari Italiani.
Altri spostamenti di massa conseguirono alla occupazione di territorio da parte dei vincitori; in particolare, dei russi e degli jugoslavi. Una parte della popolazione di quelle aree preferì da subito allontanarsi, per evitare vendette e soprusi, e molti di quelli che erano rimasti dovettero poi fuggire, a causa delle vessazioni subite. Per quanto riguarda il nostro paese, si stimano in più di trecentomila i profughi giuliani e dalmati che furono costretti ad abbandonare le proprie case cercando rifugio nelle altre regioni italiane.
Come si vede, dunque, un dislocamento forzato di centinaia di migliaia di persone, che andavano ad aggiungersi alle figure tradizionali di migranti, quelli che si spostavano in altri paesi o in altri continenti sulla spinta della fame, in quegli anni, come si può capire, ben più forte che in tempo di pace. Dalla stessa Germania, vuoi per timore dell’occupazione sovietica, vuoi per scampare alle condizioni disastrose del paese, molte famiglie si trasferirono altrove.
Genova, importante porto mediterraneo e ormai da decenni uno dei principali capolinea della rete delle migrazioni via mare, soprattutto verso le Americhe, svolse un ruolo importante in tutto questo movimento. E peraltro, come sempre accade nell’ambito di grandi eventi che coinvolgono un gran numero di persone, in mezzo all’intreccio dei percorsi seguiti da coloro che cercavano in qualche modo di costruirsi una nuova vita, si insinuava anche il filo di altre vie di fuga meno visibili, su cui si muovevano soggetti diversi, spinti da motivazioni particolari e assai più sospette.
*****
È una storia di questo genere che voglio raccontarvi, e potremmo dire, per sintetizzare, che è la storia di un’amicizia; una storia, però, lunga e complicata, perché dalla sua genesi al momento finale attraversa tre generazioni. Essa è cominciata prima che io nascessi ed è finita poco prima che venisse al mondo mio figlio Peo. Così, la prima parte della vicenda la conosco perché altri l’hanno raccontata a me e, anche a costo di annoiarvi, è necessario che io ve ne faccia una sintesi, sebbene l’avventura vera e propria abbia avuto luogo in un momento successivo. La mia storia, quindi, avrà un prima, dove vi dirò del Sud America, di Laigueglia, dell’Africa e del Blue Avana, e un dopo, dove vi racconterò… altre cose.
Fin d’ora, comunque, mi domando se alla fine anche voi arriverete a concludere, come me, che le vicende umane non sono mai semplici come sembrano ed è fin troppo facile, a posteriori, cedere alla tentazione di giudicare e condannare i comportamenti altrui, basandosi sul senno di poi.
Ma gli esseri umani – se non tutti, quasi tutti – hanno comunque diritto, alla fine, a un briciolo di pietà, anche quando hanno meritato di penzolare dalla forca.

Tra fine ottocento e inizio novecento, per risolvere una questione sorta con la Repubblica Federale di Colombia, l’Italietta umbertina si atteggia a grande potenza e adotta la così detta politica delle cannoniere. 
Gli sviluppi della vicenda (passata alla storia come Caso Cerruti) pongono le condizioni per la nascita dell’amicizia tra due famiglie, una italiana (i genovesi Traverso) e una tedesca (i baltici Dragendorff - von Königsegg), che si consoliderà nel tempo, anche con l’intreccio di vincoli di parentela. 
Seguiranno, superata la prima guerra mondiale e l’epidemia di influenza asiatica che causa anche più morti della guerra stessa, frequentazioni estive nella villa di Laigueglia dei Traverso, nel corso delle quali si approfondiranno i legami tra i ragazzi delle due famiglie. 
La svolta nella storia avverrà quando, al termine della seconda guerra mondiale, gli stessi ragazzi, divenuti adulti, si reincontreranno a Genova, divenuta snodo importante della rete su cui, in quel 1948, centinaia di migliaia di persone si muovevano per tornare a casa, oppure costrette alla ricerca di un lavoro o di una nuova patria, ma anche per sfuggire alla sanzione per i crimini commessi.
 

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