Titolo | Se ci siete, battete un colpo | ||
Autore | M. Gisella Catuogno | ||
Genere | A proposito di LDS | ||
Pubblicata il | 30/04/2020 | ||
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Molti anni fa, era forse il 2004, un’amica, Alessandra Palombo, che vive come me all’Isola d’Elba, e con la quale condivido varie “affinità elettive” tra le quali la scrittura, mi parlò per la prima volta di Liberodiscrivere, ossia di un sito dove si potevano postare poesie, racconti, pensieri, riflessioni varie. Per me, che avevo sempre coltivato il desiderio di scrivere in solitudine, dati gli impegni familiari e di lavoro, fu una rivelazione. Se, fino a quel momento, mi ero limitata a poche pagine, a qualche breve racconto, a incerti versi subito riposti nel cassetto o tra le pagine di un libro, la possibilità di poter pubblicare qualcosa di personale, che veniva letto e commentato con cura da “amici di penna e di tastiera”, e di potere, a mia volta, leggere e meditare sugli scritti altrui, esprimendo il mio pensiero e attribuendo la votazione che mi pareva più opportuna, fu un’esperienza straordinaria, un’autentica palestra espressiva e conoscitiva, senza la quale penso che non avrei continuato a scrivere. Dominava in tutti un grande entusiasmo e la voglia di progredire personalmente e come gruppo: da lì sono nate esperienze di scrittura collettiva (“Il volo dello Struffello”) e pubblicazioni personali (per quanto mi riguarda, “Mare, more e colibrì”), ma soprattutto la frequentazione di persone speciali, di grande interiorità e di straordinario spessore umano e culturale: sparsi in tutta Italia, in molti siamo rimasti in contatto attraverso i social e qualche volta ci siamo ritrovati anche fisicamente (a Firenze, a Roma). Ho in mente molti nomi, che vorrei citare, ma temo di scordarmene altri e non voglio fare torto a nessuno, perciò mi astengo. Liberodiscrivere continua ad esistere e credo dalle sue pubblicazioni che goda, come mi auguro, ottima salute; mi sorprende invece il silenzio del suo Laboratorio di scrittura: molti (come me) continuano a pubblicare i loro scritti, ma nessuno commenta. Io ho provato a farlo qualche volta, ma senza nemmeno un cenno di risposta. Che senso ha un laboratorio senza interlocutori? Perché succede? Lds potrebbe essere molto di più del nostro personale archivio, potrebbe, in altre forme e con nomi “storici” e nuovi, continuare ad essere un’interessante occasione di scambio e d’arricchimento intellettuale, specialmente in tempi tanto difficili e stranianti. Mi auguro che questa mia sollecitazione non cada nel vuoto, che qualcuno risponda, perché la comunicazione interpersonale, ne sono convinta, è sempre meglio dello sterile compiacimento solipsistico.
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