Questo scritto riguarda sia l’aggiornamento della Guida delle Alpi Carniche del 1954 che (soprattutto) la descrizione degli itinerari escursionistici più importanti, in ambedue i casi riguardo alla zona delle Alpi Carniche Occidentali.
Si tratta di montagne finora poco note (solo recentemente sono uscite diverse pubblicazioni al riguardo) ma non per questo meno interessanti: anzi esse presentano una varietà di aspetti e una relativa facilità di accessi alle cime che le rendono adatte agli escursionisti.
La presente pubblicazione si rivolge appunto a questi ultimi, augurandosi che serva a far meglio conoscere queste montagne, anche per una maggiore reciproca conoscenza fra tutti i valligiani e gli interessati a tale zona.
Anche in questa 9a edizione vi è un buon numero di relazioni migliorate e aggiunte. Inoltre ho ulteriormente ampliato la parte culturale (storia, arte e toponomastica). Ho mantenuto la numerazione progressiva degli itinerari dell’ed. 2010 anche se i numeri bis sono ancora aumentati: ora il numero totale degli itinerari risulta di 2705 (1912 + 793).
In questa guida sono descritte le vie normali e parecchie delle arrampicate facili alle cime delle Alpi Carniche, seguendo generalmente l’ordine delle guide dei Monti d’Italia Alpi Carniche 2 e Alpi Carniche 1, di De Rovere A. e Di Gallo M., ed. CAI-TCI, 1995 e 1988.
Gli itinerari escursionistici alle cime sono considerati tali fino a una difficoltà massima di I con un passaggio di II (purché poco esposto): in questi casi sono evidentemente riservati a escursionisti esperti un po’ pratici di alpinismo. Essi sono definiti da cinque sintetici giudizi: it. poco remunerativo, it. un poco remunerativo, it. abbastanza remunerativo, it. remunerativo, it. molto remunerativo.
Analogamente le arrampicate facili sono definite da cinque sintetici giudizi: it. senza interesse, it. di scarso interesse, it. un poco interessante, it. abbastanza interessante, it. interessante.
Tali giudizi hanno solo valore orientativo; ognuno potrà scegliere, in base a notizie più dettagliate e secondo le proprie preferenze e allenamento, gli itinerari più confacenti.
Quasi tutte le relazioni sono dell’autore: esse vanno dal 1965 c. in poi; quelle percorse dal 1996 in poi sono più precise e particolareggiate e recano in fondo tra parentesi l’anno cui si riferiscono (se percorse più di due volte si indicano generalmente la prima e l’ultima volta); per le poche relazioni restanti è citata la fonte.
Le relazioni sono precedute dai dati tecnici: giudizio sintetico, qualità della roccia (se non specificato si intende buona o discreta), grado di difficoltà (secondo la scala UIAA), dislivelli parziali e totali, orari parziali e totali (soste escluse), ecc.; gli orari complessivi (salita e discesa più le soste) vanno almeno raddoppiati.
È importante ricordare che molte delle arrampicate facili alle Alpi Carniche sono su roccette detritiche friabili, come viene specificato in ogni singolo itinerario.
Questo scritto riguarda sia l’aggiornamento della Guida delle Alpi Carniche del 1954 che (soprattutto) la descrizione degli itinerari escursionistici più importanti, in ambedue i casi riguardo alla zona delle Alpi Carniche Occidentali.
Si tratta di montagne finora poco note (solo recentemente sono uscite diverse pubblicazioni al riguardo) ma non per questo meno interessanti: anzi esse presentano una varietà di aspetti e una relativa facilità di accessi alle cime che le rendono adatte agli escursionisti.
La presente pubblicazione si rivolge appunto a questi ultimi, augurandosi che serva a far meglio conoscere queste montagne, anche per una maggiore reciproca conoscenza fra tutti i valligiani e gli interessati a tale zona.
Anche in questa 9a edizione vi è un buon numero di relazioni migliorate e aggiunte. Inoltre ho ulteriormente ampliato la parte culturale (storia, arte e toponomastica). Ho mantenuto la numerazione progressiva degli itinerari dell’ed. 2010 anche se i numeri bis sono ancora aumentati: ora il numero totale degli itinerari risulta di 2705 (1912 + 793).