Gabbean
Il puzzle

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Titolo Il puzzle
Autore Gabbean
Genere Narrativa      
Pubblicata il 05/10/2022
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La macchia ha la forma di un fiore marrone scuro. La goccia, al contatto con la camicia, si è diffusa in ogni direzione. Giulio la guarda con fastidio. Tra quindici minuti, nel vicino Palazzo dei convegni, deve tenere una conferenza sulle onde gravitazionali. Non riesce a tornare a casa per cambiarsi. L’unica soluzione? Il negozio di abbigliamento, proprio di fronte al bar dove ha consumato il caffè.

- Signora ho urgente bisogno di una camicia bianca!

- Nessun problema, mi dica la taglia

- 41, per favore con i bottoncini

- Questo modello è il migliore che abbiamo, le piace?

- Benissimo, la indosso subito!

In quel momento gli sguardi di Laura, la proprietaria del negozio, e di Giulio si incrociano per un tempo che sembra interminabile. Giulio è imprigionato da quegli occhi e anche Laura è visibilmente turbata.

- Il camerino è lì sulla destra. Se vuole cambiarsi…

*****

- Buongiorno signora…

- Buongiorno, problemi con la camicia comprata ieri?

- Tutt’altro! Sono venuto a ringraziarla e mi sono permesso un piccolo pensiero per lei. Ha letto questo libro, “Il profumo” di Suskind?

- No, non lo conosco…

- Il protagonista del romanzo è dotato di un olfatto finissimo che lo guida alla ricerca della donna dal profumo sublime…

Giulio si interrompe. Gli occhi di Laura lo hanno catturato di nuovo. Non riesce a tacere:

 - Lei…tu hai uno straordinario profumo di donna!

- Mi sta adulando?

- Sto dicendo quello che provo da quando i nostri sguardi si sono incontrati…

- Se debbo essere sincera, anche io ho provato una sottile inquietudine. Ma le dico subito che sono sposata e non ho alcuna intenzione di tradire mio marito.

- Perché pensi che voglia questo? Tra l’altro ho almeno il doppio dei tuoi anni, ma tu hai il profumo di donna più intenso che io abbia mai avvertito. Non riesco a fingere, ne sono affascinato. A proposito, mi chiamo Giulio e tu?

- Sono Laura, posso darti del tu anch’io?

- Certo! Nessuno ti ha mai detto del tuo profumo di donna?

- No, sei tu il primo a farlo.

- Allora è bene che tu legga il libro.

- Mi dai del tempo?

- Tornerò fra qualche giorno.

*****

- Ciao, terminata la lettura?

 - Si, mi ha appassionato. Però mi hai ingannato: tutte le persone hanno un odore, tranne il protagonista del romanzo!

- Nessun raggiro. Ti ho detto che tu hai il profumo di donna più acuto che abbia mai sentito. Come quello dell’ultima donna che il protagonista del romanzo incontra. Quello definitivo.

- Stento a crederci.

- E invece è vero!

- Finirò per convincermi.

Giulio la guarda con passione e Laura risponde a quello sguardo con complicità.

- Laura, so benissimo che non potrò mai avere con te un contatto fisico, ma lascia che io ti tocchi con le mie parole…

- Non capisco, cosa vuoi dire?

- Ti propongo un gioco: tu mi invii foto di parti del tuo corpo e io le descrivo, componendole come in un puzzle. Saranno le mie parole a toccarle.

- Un gioco intrigante. Se non dovesse piacermi posso interromperlo?

- Quando vuoi, sei tu a condurlo.

- Va bene, da dove debbo iniziare?

- Naturalmente dagli occhi…

- Dagli occhi, ma le parti successive sarò io a inviarle via via, solo se riterrò accettabili le tue parole.

- Temi che voglia mancarti di rispetto?

- No, sento che posso fidarmi di te…

*****

Prima tessera: gli occhi

La vastità di un lago, la profondità del mare. Un vortice che imprigiona e strappa dalla realtà. Giulio è abituato a guardare negli occhi chi gli sta di fronte. Lo ha fatto per anni con i suoi studenti, riuscendo a coglierne qualità umane che neanche le prove orali potevano mostrare. Ma ora, di fronte a quello sguardo, si sente indifeso. Sono gli occhi di Laura che guardano lui e che lo giudicano. Così forti nel loro disincanto da richiamare alla memoria di Giulio la sua fragilità sentimentale. Affiorano ricordi e rimpianti. La bellezza di quello sguardo lo tiene attaccato alla vita.

*****

Seconda tessera: il sorriso

Giulio osserva il contrasto tra il rosso naturale delle labbra e il candore dei denti. Gli vengono in mente – lui ama quella musica –   due suonatori di jazz che improvvisano con i loro strumenti variazioni sonore. La cosa sorprendente è che esse, benché estemporanee, si fondono, generando una melodia. Così avviene per il sorriso di Laura. Labbra e denti, nella percezione di Giulio, si uniscono in un armonico equilibrio. Quel sorriso rappresenta, proprio come il jazz, la vittoria dell’emozione sulla repressione. E’ segno di totale libertà.

*****

Le prossime tessere mostreranno parti erogene di Laura. Il gioco che stanno facendo è ricco di sensualità. Giulio intende condurlo con eleganza. Non vuole mancarle di rispetto, come ha assicurato, prima ancora di iniziarlo. Quali possono essere le parole giuste per rappresentare quel corpo? Gli sarà impossibile non provare trasalimenti, non goderne. Cosa potrà guidare la sua scrittura, mentre il pensiero è rapito da ciò che vede? Giulio pensa che l’unica risposta stia nella letteratura. Il linguaggio letterario è, insieme, canto e liberazione, bellezza e contemplazione. Le immagini che vedrà dovrà ridurle a una dimensione estetica e non erotica, accettando la separazione dell’oggetto libidico dalla realtà. Solo così, al termine del gioco, potrà riunire ciò che è stato separato, comporre le tessere del puzzle nell’unicità di Laura e del suo straordinario profumo di donna.

*****

Terza tessera: il seno

Giulio guarda i seni di Laura ed essi, come al viaggiatore di Calvino, “suscitano il suo interesse per la corona di papille in rilievo, di grana spessa o minuta, sparse sulla superficie d’un’areola d’estensione ragguardevole, più fitte sui bordi ma con avamposti che si spingono fin sull’apice”. Gli appaiono adolescenziali: hanno la forma e la consistenza di una pesca appena colta. Li sfiora e immagina di sentire, al contatto, le reazioni dei capezzoli, centro di pulsione carnale e, allo stesso tempo, di tenerezza materna. Quei seni sono un luogo accogliente, un approdo sicuro per quando ci si sente sperduti. Giulio è combattuto tra la passione dei sensi e il desiderio di sottrarsi a quella parzialità. E’ nel tutto di Laura che vuole perdersi.

*****

Quarta tessera: l’ombelico

Ne “La festa dell’insignificanza” Kundera, osservando delle ragazze con l’ombelico in mostra, ne rimane affascinato, persino turbato. Forse il loro potere di seduzione non è più concentrato nelle cosce, nelle natiche o nel seno, ma in quel buchetto situato al centro del corpo? Giulio, osservando quello di Laura, si pone la stessa domanda. La lunghezza, la consistenza, la prosperosità sono le caratteristiche che fanno di cosce, natiche e seno delle sorgenti di erotismo, ma quale è la connotazione dell’ombelico che genera turbamento? Giulio trova in sé una sola risposta: il bordo circolare del forellino che, privo di angoli e di asperità, induce l’idea della perfezione e il suo incavo, che ti imprigiona come il gorgo di un fiume.

*****

Quinta tessera: l’inguine

Un morbido prato su cui si schiude un’orchidea con i petali rosa imperlati di rugiada. Un fiore carnale nel quale si mescolano un eccesso di bellezza e di sensualità. Estetica ed erotismo, aspetti dello spirito umano, simboli di una purezza impossibile, come l’eternità della vita. Giulio vorrebbe estinguere l’eros di quella esposizione, distogliere il pensiero dalla illusione di poter penetrare quel fiore. Costruisce barricate tra sé e Laura, per non desiderare una compiutezza che includa lei. Immagina, allora, che quel fiore, se venisse colto, tragicamente si sfalderebbe. Un turbamento profondo, un amore impossibile.

*****

Sesta tessera: le gambe

Le gambe nella donna sono il perfezionamento della sua volontà. Forme insostituibili, perfette sia per l’ozio che per la procreazione… Quando l’uomo tocca il ginocchio di una donna è come se toccasse la pelle azzurra del cielo e la sua freschezza... I versi della Merini e di Neruda confusamente affiorano nella mente di Giulio. Ineffabile bellezza, quella di Laura, per la quale egli non conosce altre parole.

*****

Il puzzle è composto. La figura di Laura si offre intera allo sguardo struggente di Giulio. Un orizzonte luminoso, a est, sul mare all’alba. Quella che pensava fosse una vetta inaccessibile è lì, sotto i suoi occhi, tra le sue mani. Laura non ha più segreti per lui. Ora ha l’illusione di possederla, mentre il profumo di lei si diffonde nella stanza.


*****

Laura sta leggendo lo scritto di Giulio. Man mano che procede si rende conto di non potersi estraniare da quelle parole, come si era riproposta di fare prima di iniziare la lettura. Un racconto altro da sé? Al contrario, si sente profondamente coinvolta. Quelle immagini la trascinano, mostrandole una donna apparentemente sconosciuta. Disegnano nella sua immaginazione una inavvertita femminilità, una voluttuosa sensualità. Quella donna, intimamente penetrata, è lei. Si lascia andare alla piacevole sensazione.

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