Nascondo l’uva acerba che ho rubato
alla vigna
- l’orto nasconde la luce della luna -
chicchi si accendono di sguardi
e misteriose spremiture
impregnano la notte di profumi di mosto
pungente come il silenzio delle stelle,
una ebbra errabonda risata irridente
svanisce in un sorriso in tralice
- pause di nuvole illuminano antiche pietre -
- sangue macchia il roseto fiorito -
ti lascerò lo sguardo estatico
custodito nel mio respiro trattenuto
nel silenzio dove profuma la tua anima
persa nell’orizzonte dei sogni
azzurrità madreperla screziate
- raccontami i tuoi sogni di bambina -
- lasciami il tuo calore nella mano -
emargino il grigio del cielo invernale,
neve e galaverna,
correndo con fiaccole di resine
attorno a nidi di pensieri accovacciati
orme di lupi in cerca della tana
- il castello alza la sua torre maestra tra i larici –
- il corno richiama il latrare dei cani –
- la vita corre sul cavallo baio in fiati e ringhi
e fremiti di nari e scudisciate al vento
incitamenti fame di preda e di rapina
omaggi ai piedi di una donna umile e padrona
vesti di broccato e velluti d’oro trapunti e trine
dolcezze di labbra morbide
pelle che la mano possiede accarezza esplora
denuda percorre divora mutandosi incrina -
la fiamma intiepidisce la sera la notte l’alba
e in cenere declina………
il sole raccoglie rapido le stelle
la luce genera le ombre ad una ad una .
PS: ho operato qualche ritocco (piccole potature) come suggeritomi da Daniela Raimondi che ringrazio (h 11.30 del 29.02)