Inseguo ombre viola,
gole profonde senza vento nè tempo,
notti di dolore e di magia,
luci che si inabissano nel mare.
L’universo si espande come un incubo.
Urla,sangue e dolore,
lacrime e ferite mortali.
Disordine infinito,
superficie desertica,
lune mediatiche, profumi siderali,
in dissolvenza,
spiagge erratiche,
pulsazioni, esplosioni, spremitura di atomi.
Manca un filo logico.
La tua mano è tiepida,
le tue labbra stanche e morbide,
la tua voce non sorride più,
consumata, così dolce e fragile.
Io, passi incerti illumino.
La notte scende con le sue stelle fredde.
Basterebbe un sorriso negli occhi,
il silenzio,
davanti a due tazzine di caffè.
Qualcuno ha la chiave delle stanze segrete,
il filo d’arianna che riavvolge l’anima,
l’immensità della consolazione ultima,
il grido di dolore sopra il Golgota,
la bugia necessaria,
la misteriosa sconfitta della logica,
la vittoria sulla morte,
l’immensità del sogno,
l’amore che risorge,
unifica,
protegge,
illumina.