Parole si sgretolano come sassi
macinati dalle onde per secoli
- e tu guardi stupita -
per secoli ormai sfarinati in sabbia ruvida
scaldata da un sole pallido/sguardo
sulle miserie di un inganno
- e urlalo (dico a me) che non sei capace di reggere -
solo gesti leggeri come carezze
parole che sfiorano occhi impauriti
parole bianche come la luna
e manca il vento nel silenzio
il vento che profuma
e conosce le spezie ombre di dune
canti ritmati in denti bianchi
e freddo e sete
e solitudine
- cascata di parole inutili -
un ramo rivestito di spine
trattiene un lembo di veste candida
un nascondiglio di tenerezze
sopra una terra martire
uomini/disuomini
urlano rabbia e morte
non belve che non mentono
non animali che non pregano
non mostri che non piangono
dammi la tua mano e le tue labbra e la tua carne e la tua
sera e le tue solitudini e le tue gelosie feroci e inutili
anneghiamo in questa notte limpida
abbracciando e rinnegando la vita
questa vita che ci fa avidi
trionferà la luce
anche se sopra carne in cenere
mentre il tramonto muta in alba
dietro il sipario della notte più nera e gelida
mentre balbetto e cerco le tue labbra
accarezzando lanima.